Scienziati provenienti da un’università belga hanno costruito una macchina alimentata ad energia solare che può trasformare l’urina in acqua potabile. Lo sviluppo di questa macchina è avvenuto in occasione di un festival musicale tenutosi a Gent, in Belgio. L’esperimento è stato un successo: gli scienziati sono riusciti a recuperare mille litri di acqua potabile non consumata grazie all’aiuto dei partecipanti del festival, così da poter realizzare la birra belga.
In condizioni normali, l’acqua rappresenta circa il 95% in peso dell’urina; nella rimanente frazione, un ruolo di primo piano è ricoperto dall’urea (2-2,5%), dall’azoto (1-1,5%) e dal cloruro di sodio (1-1,5%). Nell’urina si possono inoltre ritrovare sali minerali (come sodio, calcio, potassio e magnesio), acido urico, pigmenti biliari, ammoniaca, eventuali metaboliti di farmaci e molte altre sostanze.
Un primo esempio di trasformazione dell’urina in acqua potabile risale al 2007, quando la NASA ha brevettato un sistema dedicato agli astronauti per compiere questo processo. L’urina veniva fatta bollire fino a quando l’acqua contenuta non si sarebbe trasformata in vapore. Questo, sostanzialmente puro fatta eccezione per alcune tracce di ammoniaca e altri gas, veniva fatto salire in una camera di distillazione che riproduce la forza di gravità altrimenti assente, lasciandosi dietro una fanghiglia di impurità che veniva gettata via. Il vapore veniva quindi freddato e condensato nuovamente, riportandolo a uno stato liquido che dopo un ulteriore processo di purificazione e miscelazione con l’umidità condensata sarebbe diventata finalmente potabile. Gli scienziati di Gent, invece, sono riusciti nell’impresa grazie all’uso dell’energia solare e ad un uso “terrestre”, invece del sistema della NASA che sfruttava l’assenza di gravità.
Per riuscire nell’impresa, la macchina utilizza una distillazione a membrana che si sbarazza del 95 per cento di tutta l’ammoniaca presente nelle urine. Il liquido viene raccolto, poi, in un grande serbatoio ed è riscaldata in una caldaia solare. L’urina riscaldata passa quindi attraverso la membrana che separa l’acqua e nutrienti come azoto e potassio che possono essere utilizzati per produrre fertilizzanti.
Grazie a questa nuova tecnologia, gli scienziati autori di questo progetto hanno intenzione di sfruttarla negli aeroporti e nei grandi centri sportivi, oltre che in paesi in via di sviluppo dove l’acqua potabile scarseggia, così da combattere con il gran problema delle risorse d’acqua che, anno dopo anno, tendono sempre più a diminuire.
Fonte
- Full nitrogen recovery and potable water production from human urine by membrane distillation