Quando il caso Philadelphia Experiment sembrava essere sprofondato nel dimenticatoio, vi fu una svolta incredibile.
Quella minima pubblicazione del manoscritto non passò inosservata ai conspiracy theorists, che a breve avrebbero scatenato un vero e proprio putiferio.
A partire dal 1963, anno in cui venne incluso nella trilogia di libri di Vincent Gaddis “Invisible Horizons” (in cui erano trattati, ad esempio, altri temi bufala – come il Triangolo delle Bermude), il misterioso avvenimento di Philadelphia iniziò a comparire a macchia d’olio nella cultura popolare del mistero e del paranormale.
Si arrivò addirittura al film hollywoodiano “The Philadelphia Experiment”, del 1984.
La leggenda aveva raggiunto il suo apice, iniziarono addirittura a sbucare testimoni dell’epoca, che affermavano di aver visto la scena e di conoscere nuovi ed inquietanti dettagli.

C’è chi sosteneva fosse una sorta di invisibilità, raggiunta attraverso scoperte segrete di Einstein. Essa, sarebbe ottenuta attraverso un forte scudo magnetico, in grado di deviare i fotoni della luce.
C’è chi sosteneva, invece, che fosse stato un vero e proprio tentativo di teletrasporto, che la Eldridge si fosse materializzata altrove, per poi tornare a Philadelphia.
Si sparse addirittura la voce che la tecnologia fosse aliena, che durante il teletrasporto le molecole avessero subito alterazioni.
Secondo alcuni testimoni, infatti, parte dell’equipaggio sarebbe sparito, parte si sarebbe addirittura fuso con le lamiere della nave!
Tutti i marinai, il personale e gli addetti ai lavori, ovviamente, sarebbero stati silenziati e fatti sparire, in puro stile US Navy.

Il Philadelphia Experiment fu una comprovata bufala colossale: dopo diverse indagini, emersero valanghe di menzogne, manipolazioni e invenzioni.
I testimoni cambiavano di continuo le versioni, le posizioni della nave nei racconti non corrispondevano con i dati della marina – senza considerare quanto scientificamente ridicola fosse tutta la parte “tecnica”.
Lo stesso Allende fu scoperto come un fantasioso mitomane, che aveva costruito la vicenda utilizzando la propria immaginazione.
Una sorta di romanziere di fantascienza, che non si era limitato alla carta del libro, ma aveva costruito la sua storia nella vita reale.
La cosa divertente, a questo punto, è capire le vere origini di questa leggenda.
Ora giocheremo al telefono senza fili, lo faremo a ritroso, per capire dove e quando la parola iniziale sia stata ridicolmente distorta.
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