Il pipistrello gigante racchiude una grande varietà di specie di pipistrello accomunati da diverse caratteristiche. Grandi e piccoli mammiferi volanti, si spostano e predano di notte, nel tempo sono diventati una icona dell’horror classico. Inoltriamoci nel loro mondo e cerchiamo di capire qualcosa in più sul loro conto.
IN BREVE
Il pipistrello gigante appartiene alla famiglia dei Pteropodidae, di cui è l’unico membro, dell’ordine dei Chirotteri (ovvero i pipistrelli). Questi grandi mammiferi volanti sono anche chiamati volpi volanti (in particolare i generi Acerodon e Pteropus) o più semplicemente pipistrelli della frutta. Inoltre, la famiglia Pteropodidae comprende 6 diverse sottofamiglie che racchiudono ben 197 specie differenti. Le diverse specie di pipistrello gigante sono distribuite nei tropici del Vecchio mondo, per lo più in Africa e Asia. Inoltre sono presenti anche in Australia e in tutte le isole dell’oceano Indiano e dell’Oceania. Per quanto riguarda il loro habitat naturale è quello boschivo, anche se alcune specie abitano nelle savane.
Dimensioni e caratteristiche del pipistrello gigante
Come dice il nome stesso, il pipistrello gigante comprende specie che raggiungono grandi dimensioni. La più grande è la grande volpe volante (Pteropus neohibernicus): pesa fino a 1,45 kg ed ha un’apertura alare di con 1,7 m. Nonostante ciò esistono eccezioni, alcune specie di Pteropodidae infatti sono più piccole di altre specie di pipistrello. La specie Balionycteris maculata, per esempio, pesa solo 14 g. Le caratteristiche comuni delle specie di pipistrello gigante riguardano alcuni tratti somatici del corpo, viso e ali. Per quanto riguarda le ali, una differenza si può notare nel patagio, la membrana che collegando gli ari, permette il volo. Il pipistrello gigante presenta un uropatagio (parte del patagio tra gli arti inferiori) molto piccolo rispetto ad altre famiglie di pipistrelli. Inoltre i nostri Pteropodidae posseggono delle orecchie molto piccole ed un volto che ricorda quello di un cane o di una volpe. L’attaccatura delle ali inizia dai lati della colonna vertebrale, dando l’impressione che questa zona si sprovvista di peluria. Contrariamente a come accade in molte altre specie animali, i maschi sono più grandi delle femmine, e sono dotati di canini più sviluppati e grosse ghiandole ai lati del collo. L’apparato boccale del pipistrello gigante è efficace nel separare il contenuto fibroso dagli alimenti di cui si nutre. Sono infatti specie essenzialmente erbivore, nutrendosi di frutti di bosco, semi e nettare di fiori tropicali. Il loro intestino è molto breve (anche rispetto a quello di altri piccoli erbivori), confermando le caratteristiche erbivore del pipistrello. Lo stomaco ha una forma ad U e solo raramente sono stati trovati resti di insetti, anche se si sospetta vi siano finiti per caso.
Comportamento e abitudini del pipistrello gigante
Solitamente il pipistrello gigante si muove in “gregge” con altri individui della stessa specie, con cui comunica attraverso i suoi versi caratteristici. Principalmente, come tutti i pipistrelli, si spostano durante la notte, al buio, anche se non mancano alcune eccezioni. La specie Pteropus melanotus natalis , o volpe dalle orecchie nere, è solita muoversi in gruppi durante il giorno. Per quanto riguarda il rituale di accoppiamento, il pipistrello gigante è solito conquistare la propria partner offrendole del cibo. Inoltre, il maschio produce degli odori dalle ghiandole poste sul collo per attirare la femmina. I Pteropodidae, come tutti i pipistrelli, hanno una vita molto lunga rispetto ad altri mammiferi date le loro dimensioni. Alcuni pipistrelli giganti allevati in cattività hanno addirittura raggiunto i 30 anni di vita. Il periodo di maturità sessuale viene raggiunto dopo 1-2 anni di vita a seconda della specie ed il livello di riproduttività è alquanto basso. La maggior parte delle specie sembra apparentemente in grado di riprodursi durante tutto l’anno ma, a seconda dei casi, ogni specie ha una preferenza stagionale. Per quanto riguarda la gestazione, anche in questo caso, dipende dalla specie, e si va dai 4 ai 6 mesi, fatta eccezione per Haplonycteris fischeri, la cui gestazione arriva fino a 12 mesi circa. I piccoli di pipistrello sono poi accuditi dalla madre fino allo svezzamento, mentre di solito il padre non bada alla progenie. Curiosi sono i casi di due specie di pipistrello gigante: Pteropus capistratus e Dyacopterus spadiceus. Questi esemplari sono in grado di produrre notevoli quantità di latte, anche se non è mai stato osservato il processo di allattamento. Non è quindi ancora chiaro se la produzione di latte sia funzionale all’allattamento oppure un fenomeno provocato da stress e/o mal nutrimento. Un’ultima particolarità infine la troviamo nella specie Pteropus pselaphon (o volpe volante Bonin) dove si è osservato un comportamento omosessuale di “fellatio”. Non è ancora del tutto chiaro il motivo, ma un’ipotesi è che abbia lo scopo di formare branchi di individui maschi che altrimenti sarebbero ostili tra di loro. Un’altra ipotesi è che sia una tecnica per riscaldarsi nei territori più freddi.
Caratteristiche sensoriali del pipistrello gigante
I pipistrello gigante, come lascia immaginare l’assenza di un grande padiglione auricolare, non sono in grado di effettuare ecolocalizzazione. Per muoversi infatti utilizzano semplicemente l’olfatto ed i loro grandi occhi. Alcuni studi hanno evidenziato come alcune specie di questi pipistrelli possiedono un “tapetum lucidum“, all’interno dell’occhio, in grado di migliorare la visione a bassi livelli di luce. Questo tessuto infatti funge da struttura riflettente, aumentando il segnale luminoso. Per quanto riguarda invece la visione cromatica, hanno una capacità discriminativa inferiore a quella dell’uomo. L’olfatto è fondamentale per il pipistrello gigante. In primis, è uno strumento fondamentale per consentire al pipistrello di trovare fonti di cibo. E’ stato dimostrato come questi tipi di pipistrelli abbiano un senso dell’olfatto anche migliore di quello di un cane. Nella specie Nyctimene robinsoni è presente uno sviluppato naso a tubo che gli consenti di effettuare una mappatura tridimensionale dell’ambiente circostante basata sugli odori presenti. Gli esemplari maschi inoltre, grazie alle grandi ghiandole sebacee sul collo, “profuma” il territorio per marcarlo. Le stesse ghiandole sono poi utilizzate nella stagione degli amori per attirare gli esemplari femmina. Le secrezioni di queste ghiandole sono specie-specifiche: sono state individuate 65 diverse molecole, di cui nessuna presente in tutte e specie di pipistrello gigante.
Relazioni con l’uomo e patologie associate
Le diverse specie di pipistrello gigante, così come anche altri pipistrelli, non hanno un “buon rapporto” con l’uomo. In molti paesi asiatici vengono catturati, uccisi e mangiati come comuni animali selvatici. In alcune isole del pacifico inoltre, le popolazioni indigene “allevano” e/o cacciano questi pipistrelli da cui ricavano pelle e denti da utilizzare come ornamenti. Purtroppo però, queste specie di pipistrello sono note per essere ottimi serbatoi di virus ed altri patogeni estremamente pericolosi per l’uomo. Alcuni esempi possono essere alcuni tipi di flavovirus, tra cui:
- Il virus dell’Ebola
- Il Marburguvirus
Entrambi i virus portano a febbre emorragica e numerose complicazioni, creando un alto tasso di mortalità per i pazienti che ne sono affetti. In altri casi, come quello del pipistrello gigante australiano, può essere serbatoio di virus della famiglia dei Rhabdoviridae , come il virus della rabbia. I contagi possono avvenire attraverso liquidi corporei del pipistrello e nel caso della rabbia, addirittura attraverso la saliva. Non sono stati individuati casi in cui specie di pipistrello gigante trasportino virus che causano malattie respiratorie, come la SARS (o sindrome respiratoria acuta grave). Né tanto meno, sono stati individuati esemplari di pipistrello gigante in grado di essere serbatoio del nuovo Coronavirus (SARS-Cov-2, che causa la patologia Covid-19), che tanto in questi giorni ci sta tediando.
Fonte
- Walker’s bats of the world
Google Scholar
- Homosexual Fellatio: Erect Penis Licking between Male Bonin Flying Foxes Pteropus pselaphon
Pubmed
- Australian Mammalogy
Journal of Australian Mammal Society