Lo sbiancamento dei coralli (coral bleaching) è la perdita di pigmentazione dei polipi che costituiscono il corallo in seguito a rilevanti variazioni dei parametri delle acque marine. Le scogliere coralline sono ecosistemi marini ricchi di biodiversità, la morte dei coralli con il loro sbiancamento è una grande perdita per il nostro pianeta.
IN BREVE
Indice
COSA SONO I CORALLI?
I coralli appartengono alla classe di animali Anthozhoa del phylum degli Cnidaria. Il termine Cnidari significa “ortiche di mare”, infatti ciò che accomuna gli organismi animali di questo tipo, come i coralli, le meduse, gli anemoni di mare, è la presenza di cellule urticanti distribuite su tutto il corpo e in particolare sui tentacoli. Il corpo degli Cnidari può avere due forme di organizzazione: il polipo o la medusa. Nella forma a polipo la parte superiore presenta una o più corone di tentacoli che circondano la bocca, un’apertura che comunica con il sacco gastrovascolare interno. I coralli sono costituiti da innumerevoli invertebrati, i polipi, e si distinguono in: coralli ermatipici, con scheletro carbonatico e che vivono in simbiosi con particolari alghe unicellulari (le zooxantelle); coralli anermatipici, sono sprovvisti di zooxantelle e, non avendo bisogno di luce, possono vivere a maggiori profondità nutrendosi per osmosi o di plancton.
![Lo sbiancamento dei coralli è la perdita di pigmentazione dei polipi.](https://www.thedifferentgroup.com/wp-content/uploads/2020/04/1.jpg)
Nei coralli che possiedono le zooxantelle la simbiosi mutualistica si fonda sullo scambio di sostanze tra simbionte (alga) e ospite (corallo). Mediante la fotosintesi tali alghe producono l’ossigeno e lo zucchero assimilati poi dai polipi del corallo, i quali in cambio offrono alle alghe nutrienti e un habitat protetto. I coralli, grazie alla luce catturata dai pigmenti fotosintetici delle zooxantelle, formano e accrescono i propri scheletri calcarei. Le numerose colonie di coralli creano strutture rocciose di carbonato di calcio che costituiscono le scogliere coralline. La luce è l’input per la formazione della scogliera, le formazioni coralline si sviluppano tra la superficie dell’acqua e i 30m di profondità. Al di sotto dei 30m si trovano polipi morti che formano blocchi calcarei mentre la parte superficiale è costituita dai coralli ancora vivi. I coralli hanno bisogno di determinate condizioni per vivere: buona illuminazione, temperatura marina compresa tra 20° e 30 °C ed elevata salinità.
![Lo sbiancamento dei coralli è la perdita di colore dei polipi.](https://www.thedifferentgroup.com/wp-content/uploads/2020/04/coral-2582513_640.jpg)
Le scogliere coralline
Le scogliere coralline sono l’ecosistema marino più diversificato e produttivo. I coralli offrono molteplici benefici all’ecosistema. Le estese scogliere coralline forniscono habitat per pesci e altri organismi marini, costituiscono una protezione da predatori e forti correnti, proteggono isole e spiagge dagli effetti devastanti delle onde oceaniche. Le principali e più grandi scogliere coralline del mondo si trovano in Australia (Grande barriera corallina), in Egitto (Barriera corallina del Mar Rosso), in Nuova Caledonia (Barriera corallina della Nuova Caledonia), nel bacino dei Caraibi (Mesoamerican Reef), nelle isole Maldive, negli Stati Uniti (Florida Keys), nelle Bahamas (Barriera Corallina di Andros), tra le le isole Seychelles e Mauritius (Saya de Malha) nelle Filippine (Barriera Corallina di Apo).
![Lo sbiancamento dei coralli interessa le barriere coralline di tutto il mondo](https://www.thedifferentgroup.com/wp-content/uploads/2020/04/2.jpg)
Esistono diversi tipi di scogliere coralline che si distinguono per la loro origine, forma e rapporto con la terraferma: la scogliera marginale, appaiono come cinture di coralli parallele alla costa a cui sono collegate da una barriera interna piatta. La crescita della formazione corallina prosegue verso il mare aperto dove le condizioni ambientali sono più favorevoli. Questo tipo di scogliera corallina si trova soprattutto nel Mar Rosso, nell’Africa orientale e nei Caraibi; la scogliera a barriera, si sviluppano parallelamente alla costa ma non sono collegate ad essa. Si possono trovare anche in mare aperto e possono essere formate da un reticolo di barriere e di isolotti. La più imponente scogliera corallina di questo tipo è la Grande Barriera che si trova in Australia; l’ atollo, è una formazione corallina che delimita una laguna circolare centrale. La parola atollo deriva dalle isole Maldive (isole disposte ad anello). Questo tipo di scogliera si trova in acque oceaniche profonde in corrispondenza di isole vulcaniche sprofondate. La maggior parte degli atolli si trova nell’Oceano Pacifico.
![Lo sbiancamento dei coralli equivale alla morte dei coralli.](https://www.thedifferentgroup.com/wp-content/uploads/2020/04/3.jpg)
LO SBIANCAMENTO DEI CORALLI
Lo sbiancamento dei coralli (coral bleaching) è la perdita di pigmentazione del corallo. Tale fenomeno avviene con la perdita delle zooxantelle endosimbiotiche. Le alghe unicellulari trovano spazio tra i micropori dello scheletro del corallo dove eseguono la fotosintesi ed esprimono la principale caratteristica del colore. In base alla quantità di zooxantelle presenti il colore cambia da vivido a meno vivido. Lo sbiancamento dato dalla perdita delle zooxantelle equivale alla morte dei coralli. In seguito a rilevanti variazioni di parametri delle acque marine, i polipi del corallo espellono l’alga simbiotica facendo assumere alla struttura calcarea una colorazione più pallida o completamente bianca.
![Lo sbiancamento dei coralli è la perdita di simbiosi tra alghe e polipi.i.](https://www.thedifferentgroup.com/wp-content/uploads/2020/04/Coral-and-Zooxanthellae_620.jpg)
La degradazione, in seguito all’espulsione delle alghe simbiotiche da parte del corallo, è irreversibile. I parametri delle acque possono ritornare allo stato ottimale per i coralli ma questi ultimi non saranno più in grado di mantenere a sé le zooxantelle. In assenza della loro fonte di nutrimento, i polipi sono destinati a morire. Una volta morto il corallo diventa preda di pesci pappagallo.
![Lo sbiancamento dei coralli è la morte del corallo che perde colore.](https://www.thedifferentgroup.com/wp-content/uploads/2020/04/brain-coral-200792_640.jpg)
Cause
Le scogliere coralline possono essere distrutte in tempi molto brevi ma non si rigenerano con la stessa velocità. Il fenomeno dello sbiancamento dei coralli è un indicatore per una serie di fattori di stress ambientale tra cui temperature dell’acqua troppo alte o troppo basse, sedimentazione, acidificazione degli oceani, elevata irradianza o torbidità, disturbi meccanici o infezione da agenti patogeni microbici. A partire dal 1971 è scientificamente provato l’innalzamento delle temperature marine superficiali. Gli scienziati hanno dimostrato che oggi il riscaldamento delle acque è raddoppiato rispetto a 35 anni fa. I coralli sono estremamente sensibili all’innalzamento delle temperature: non appena la temperatura dell’acqua si innalza (anche un aumento di soli 1.5°C) viene interrotta la simbiosi tra alghe e polipi. Se le temperature restano elevate i polipi di corallo muoiono e ciò che resta sono solo scheletri fragili e incolori. Lo sbiancamento dei coralli in alcuni casi è stato riconosciuto come risposta adattativa allo stress: recentemente i ricercatori hanno individuato al largo della costa delle Hawaii una piccola colonia di corallo che si è adattata alle acque calde e resiste al cambiamento climatico. Non è ancora noto se tale fenomeno interessi anche altre specie di coralli.
![Lo sbiancamento dei coralli è la perdita di simbiosi con le alghe.](https://www.thedifferentgroup.com/wp-content/uploads/2020/04/Coral_Bleaching.jpg)
Il riscaldamento delle acque marine costituisce la principale causa di questo fenomeno, ma anche l’acidità delle acque stesse è un fattore rilevante. La sempre crescente concentrazione di CO2 (anidride carbonica) nell’atmosfera aumenta l’acidità dei mari. La CO2 si scioglie nei mari formando acido carbonico (H2CO3) che abbassa il pH delle acque marine. Gli scheletri calcarei dei coralli sono estremamente sensibili alla diminuzione del pH. La crescita dei coralli rallenta subendo l’influenza di un pH inferiore. Ulteriori pericoli per la vita e la crescita dei coralli sono l’inquinamento con il rilascio di reflui nelle acque marine, la pesca con metodi distruttivi mediante l’utilizzo di reti che raschiano i fondali o di dinamite.
![Lo sbiancamento dei coralli è la perdita di colore dei polipi.](https://www.thedifferentgroup.com/wp-content/uploads/2020/04/4.jpg)
Conseguenze
Lo sbiancamento dei coralli provoca la morte dei coralli colpiti dal fattore di stress ambientale. La frequenza e l’estensione dello sbiancamento dei coralli sono aumentate nel corso dell’ultimo secolo con recenti eventi nell’Oceano Indiano (1998), nell’Oceano Pacifico (2002), nei Caraibi (2005) e in tutti gli oceani del mondo (1998 e 2010). A livello mondiale la metà di tutte le barriere coralline è già andata perduta, cifra salita addirittura all’80% ai Caraibi solo negli ultimi 30 anni. La principale conseguenza è la perdita di biodiversità: grandi cambiamenti nella composizione della comunità di organismi (spugne, molluschi, pesci, artropodi, celenterati) che vive a stretto contatto con le colonie di coralli.
![Lo sbiancamento dei coralli è la perdita di pigmentazione dei polipi.](https://www.thedifferentgroup.com/wp-content/uploads/2020/04/33675818851_d2e64b3e5f_b.jpg)
La distruzione delle scogliere coralline ha conseguenze dirette anche sull’uomo, queste strutture costituiscono una difesa dall’erosione costiera e da mareggiate distruttive associate a eventi meteorologici. Inoltre ci saranno anche gravissime ripercussioni sull’economia mondiale; in molte aree del mondo, come la Thailandia o le Filippine, le attività legate alla pesca e al turismo dipendono strettamente dalle scogliere coralline.
Possibili soluzioni
Per contrastare lo sbiancamento dei coralli bisogna combattere il cambiamento climatico e il connesso surriscaldamento globale: obiettivo ritenuto ormai irraggiungibile. Si stima che entro il 2050 le barriere coralline saranno completamente bianche. Con l’intento di salvare il più ricco ecosistema marino, sono nati centri di ricerca oceanografica che intervengono direttamente sui coralli. In Florida è nato un programma di moltiplicazione di frammenti di coralli vivi che vengono fatti crescere in vivai sottomarini (coral nurseries); successivamente è possibile trapiantare i coralli sani sulle barriere ormai distrutte. In questo modo, però, la riproduzione dei coralli è solo per via asessuata quindi non si ha la variabilità genetica determinata dalla riproduzione sessuata. A tale scopo operano altri enti scientifici che raccolgono i gameti maschili e femminili dei coralli, fanno avvenire la fecondazione e poi liberano le larve lungo le scogliere coralline.
![Lo sbiancamento dei coralli è la perdita di simbiosi tra polipo e zooxantella.](https://www.thedifferentgroup.com/wp-content/uploads/2020/04/15871611940_9c19c08854_b.jpg)
Altri ricercatori puntano invece sulla selezione artificiale di più specie di coralli al fine di ottenere “super coralli” in grado di resistere a stress termici prolungati. Si monitora la riproduzione dei coralli in condizioni controllate per trovare le varietà maggiormente resistenti alle variazioni dei parametri delle acque. Successivamente avviene il trapianto in mare su scogliere artificiali costituite da strutture in acciaio o cemento. I limiti delle tecniche scientifiche che cercano di risolvere la perdita dei coralli sono: l’elevato costo e la loro applicazione su scala ridotta. Le minacce per le scogliere coralline riguardano aree molto estese. Il futuro della salute dei coralli dipende dalla nostra capacità di ridurre emissioni di anidride carbonica e altri gas serra. Gli sforzi di sviluppare strategie per salvare i coralli saranno inutili se non viene affrontato il problema principale: l’uso eccessivo dei combustibili fossili.
![Lo sbiancamento dei coralli è la perdita di colore del corallo causata dai cambiamenti climatici.](https://www.thedifferentgroup.com/wp-content/uploads/2020/04/EL18p-Réunion.jpg)
Fonte
- Coral Bleaching
ReserchGate - I coralli: cosa succede sotto la superficie del mare
WWF