Una paura molto diffusa tra le persone è l’aracnofobia, la paura dei ragni. Troppe zampe, troppi peli e troppi occhi infastidiscono la maggior parte delle persone ma siamo sicuri che un ragno pavone non vi farà questo effetto.
IN BREVE
Indice
RAGNO PAVONE: PERCHÉ QUESTO NOME?
Partiamo subito dicendo che il genere del ragno pavone è il Maratus e la famiglia a cui appartiene questo particolare ragno è quella dei Salticidae, il cui nome deriva dal termine latino “salticus”, ovvero saltellante. Sono soliti, quindi, spostarsi tramite piccoli saltelli. Di questi artropodi, ad oggi, si conoscono ben sette specie, diffuse in Australia, che sono:
- Maratus linnaei
- Maratus rainbowi
- Maratus pavonis
- Maratus mungaich
- Maratus amabilis
- Maratus vespertilio
- Maratus volans
Stiamo parlando di un ragno veramente molto piccolo: la lunghezza del corpo si aggira intorno ai 5 millimetri. La differenza sostanziale tra le femmine e i maschi riguarda principalmente la colorazione. Perché si chiama “ragno pavone”? Perché proprio come nei pavoni, le femmine risultano più anonime, come anche gli individui che devono ancora svilupparsi completamente, e la colorazione principale è quella marrone. I maschi, invece, sfoggiano una colorazione multicolore vivace, caratteristica di questa specie, utilizzata principalmente per il corteggiamento delle femmine e per la competizione con altri maschi. Sostanzialmente, vince chi ha i colori più accesi. Tutte le specie del genere Maratus, come anticipato prima, nascono, crescono e si riproducono in territorio australiano, in particolare in alcune regioni come il Queensland, il Nuovo Galles del Sud, l’Australia Occidentale, il Victoria, la Tasmania e il Territorio della Capitale Australiana.
Com’è fatto?
Il ragno pavone è velenoso ma, nonostante questo, non risulta essere assolutamente una minaccia per l’uomo in quanto le loro dimensioni estremamente ridotte, impediscono loro di riuscire a bucare la pelle e iniettare le tossine. Sono cacciatori diurni che si cibano principalmente di insetti e di altri ragni. La loro vista è molto sviluppata e i loro otto occhi (di cui due mediani più grandi) permettono loro di percepire il movimento e la profondità di campo. I due occhi mediani sono dotati di un vero e proprio teleobiettivo e di una retina composta da più livelli, in cui ogni strato contiene cellule fotorecettrici di spettri di assorbimento diversi. La visione dei colori è migliore della nostra, ed è molto più simile a quella degli uccelli, con incluso un fotorecettore sensibile ai raggi UV. Non sorprende, più di tanto, che la regione del cervello, del ragno pavone saltellante, utilizzata per l’elaborazione visiva sia molto più grande di quella di altri artropodi di dimensioni comparabili e l’apprendimento del colore ne è una dimostrazione.
I RAGNI SONO INSETTI?
Prima di addentrarci in maniera ancora più approfondita nel cuore dell’argomento, cerchiamo di avere il quadro chiaro della situazione, ricordandoci cos’è, esattamente, un ragno. Ovviamente stiamo parlando di un artropode, del subphylum dei chelicerati, della classe degli aracnidi. In molti pensano che i ragni facciano parte della classe degli insetti ma non è così perché come abbiamo appena specificato sono aracnidi. Quante volte, quando eravamo piccoli, abbiamo sentito minacciare il personaggio di Spider-Man, dai suoi nemici, con frasi del tipo “Ti schiaccerò come un piccolo insetto!”? Sicuramente molte volte ma nell’ideologia comune, pensare che i ragni siano insetti, è un dato che, ormai, si è calcificato col tempo. Ora vi spiegheremo, brevemente, perché non è così.
Chi sono i chelicerati?
I chelicerati sono artropodi privi di antenne con uno specifico apparato boccale formato dai cheliceri. I cheliceri sono costituiti da un segmento basale e da denti incurvati utilizzati per afferrare il cibo. Alla base dei cheliceri è visibile l’apparato succhiatore munito di setole che servono a filtrare il materiale liquido predigerito. Specialmente nei ragni, poi, i cheliceri si presentano cavi internamente poiché connessi a ghiandole velenifere: questo permette loro di poter iniettare tossine nella preda.
Quanti tipi di cheliceri esistono? Se ne distinguono tre:
- Cheliceri coltello a serramanico che presentano una parte fissa ridotta e si dividono in ortognati (movimenti delle punte paralleli all’asse del corpo) e labidognati (movimenti angolari);
- Cheliceri a forbice, chelati;
- Cheliceri chelati trisegmentati.
I chelicerati sono di origine marina e sono stati tra i primissimi organismi animali a conquistare le terre emerse nel Devoniano. Il corpo si suddivide in due parti principali che sono il prosoma, nella parte anteriore, che porta sei paia di appendici (cheliceri, pedipalpi e otto zampe) e l’opistosoma che, al contrario, è privo di appendici. I chelicerati si dividono in tre classi: merostomi (i limuli), i picnogonidi (definiti anche ragni marini) e gli aracnidi.
Gli aracnidi e le loro caratteristiche
Stiamo parlando della classe più ricca di specie nell’ambito dei chelicerati e quelli più noti sono gli scorpioni, gli acari e i ragni, proprio come il nostro ragno pavone. Generalmente, gli artropodi terrestri, in particolare gli insetti, presentano un apparato respiratorio formato da trachee e tracheole che, direttamente dal tegumento, tramite degli spiracoli, portano l’ossigeno direttamente ai tessuti. Anche gli acari presentano questo tipo di apparato respiratorio ma sia i ragni che gli scorpioni presentano dei polmoni a libro che sono formati da una serie di lamelle respiratorie. L’escrezione è a carico di specifiche ghiandole coxali o tubi malpighiani, mentre il sistema nervoso è costituito da un cervello sopraesofageo e da un ganglio sottoesofageo, collegati tra loro tramite un cingolo periesofageo e da nervi. I sessi sono separati e la fecondazione, quasi sempre indiretta, avviene attraverso diverse modalità a seconda della specie.
Com’è strutturato un ragno?
I ragni presentano il prosoma ricoperto da uno scudo dorsale che è collegato all’opistosoma (alla cui estremità troviamo le ghiandole della seta) da un peduncolo. Proprio nel prosoma è possibile individuare gli otto occhi semplici. I cheliceri sono corti composti da un segmento basale e un segmento distale a forma di artiglio alla cui estremità sbocca la ghiandola del veleno. Altra caratteristica fondamentale riguarda i pedipalpi, appendici più corte delle zampe, che nei maschi sono dei veri e propri organi copulatori. Infatti, all’estremità dei pedipalpi è presente un bulbo dove viene raccolto il liquido seminale.
Come funziona l’accoppiamento dei ragni? Semplice: il maschio depone gocce di liquido spermatico su una piccola tela che provvederà ad assorbire, successivamente, tramite il complesso apparato copulatore che si trova nei pedipalpi. In un secondo momento, l’apparato verrà introdotto negli orifizi di fecondazione della femmina la quale conserverà gli spermi nelle spermateche. Infine, le uova fecondate vengono raccolte in un bozzolo (cocoon) di tela che verrà custodito e curato dalla femmina fino alla schiusa.
RAGNO PAVONE CORTEGGIAMENTO
Il corteggiamento dei ragni pavone è un vero e proprio spettacolo della natura. Anche gli aracnofobici potranno rimanere meravigliati di fronte a quella che è una vera e propria danza che non ci si aspetterebbe da un ragno. Colori, movimenti e vibrazioni formano il mix che se ben calibrato riesce a conquistare la femmina di ragno pavone. Il ragno pavone maschio sembra usare il proprio addome quasi esclusivamente per produrre delle vibrazioni. Alcune specie producono anche un segnale percussivo intermittente e, sebbene sembrino battere a terra la terza zampa, la maggior parte dell’energia percussiva viene prodotta attraverso il contatto addominale con il substrato. Un terzo meccanismo di produzione del segnale, la stridulazione, invece, può essere utilizzato occasionalmente, ma sembra meno comune.
Oltre ai segnali visivi e vibratori, i maschi Maratus possono anche utilizzare la comunicazione chimica. I ragni pavone non costruiscono ragnatele, ma producono costantemente fili di seta mentre si muovono nel loro ambiente. I feromoni di contatto nei fili di seta sono una pratica comune e vengono rilevati da chemocettori su entrambe le gambe e sui pedipalpi. Se da una parte c’è la meraviglia, dall’altra rimane un po’ di amaro in bocca poiché la femmina (molto aggressiva), se non soddisfatta della danza del maschio di ragno pavone, proverà ad ucciderlo. Il maschio, quindi, deve cercare di impressionare la femmina con una lunga danza coinvolgente. Durante la ricerca di una compagna, il maschio si posizionerà in cima a un trespolo per agitare il suo terzo paio di gambe, al fine di attirare l’attenzione di eventuali femmine nelle vicinanze. Una volta individuata, può iniziare il corteggiamento producendo le vibrazioni di cui vi abbiamo parlato poco sopra. Se la femmina si posizionerà di fronte al maschio, quest’ultimo solleverà l’opistosoma, estenderà i lembi a ventaglio e agiterà l’intera struttura multicolore avanti e indietro (proprio come un pavone), accompagnando il tutto con i movimenti del terzo paio di zampe. Il corteggiamento varia da pochi minuti a più di un’ora, a seconda della risposta della femmina. Se un maschio non viene attaccato né la femmina fugge, si avvicinerà lentamente a lei, danzando e vibrando mentre lo fa. Questa esibizione dura finché il maschio non completa la sua avanzata nel tentativo di copulare con la femmina.
Come convincere la femmina?
In uno studio pubblicato su The Royal Society, si è cercato di capirne di più riguardo il corteggiamento dei ragni pavone. I ragni saltatori del genere Maratus, come abbiamo già anticipato in precedenza, presentano un evidente dimorfismo sessuale, sia nell’aspetto che nel comportamento. Si presume che una forte selezione sessuale da parte delle femmine ha giocato un ruolo importante nell’evoluzione di segnali complessi mostrati dai maschi di questo gruppo; tuttavia, è ancora in fase di studio e di osservazione. I ricercatori hanno provato a comprendere se la preferenza femminile può spiegare l’evoluzione dei tratti di segnalazione multimodale, attraverso una serie di prove di accoppiamento utilizzando proprio il Maratus volans. Tramite registrazioni video e vibrometria laser, il loro studio cerca di far luce sulla questione caratterizzando, quantificando ed esaminando quali tratti del corteggiamento maschile predicono il successo dell’accoppiamento. Si evidenzia, andando avanti con la lettura, di aver raccolto prove di una forte selezione sessuale sui maschi, il cui successo dipende da una combinazione di visualizzazioni e vibrazioni.
Fonte
- Female preference for multi-modal courtship: multiple signals are important for male mating success in peacock spiders
The Royal Society - Peacock spiders
Current Biology - Zoologia – Diversità Animale
R. Argano