Con il termine Nautilus si fa riferimento a un genere di molluschi cefalopodi. Si tratta di organismi considerati estinti per molto tempo ma di cui è stata identificata una specie vivente nel 1829. Per questo motivo questi animali sono considerati fossili viventi.
IN BREVE
Indice
NAUTILUS: DI CHE ANIMALE SI TRATTA?
Con il termine Nautilus si fa riferimento a un genere di molluschi cefalopodi tetrabranchiati, considerato estinto a seguito di ritrovamenti fossili risalenti al Paleozoico. Questi animali sono stati osservati per la prima volta nel 1829, confermando che alcune specie esistono tutt’oggi. Data la preistorica morfologia e fisiologia di questi animali, essi sono considerati fossili viventi. I nautilus sono diffusi in mare aperto a profondità diverse che oscillano fra le acque più superficiali ai 500 m, abitando soprattutto le acque dell’Oceano Pacifico occidentale e dell’Oceano Indiano. Possiamo considerarli più diffusi nelle acque che bagnano dalle Isole Figi alla Nuova Guinea.
FILOGENESI
Il Nautilus è un genere di animali appartenenti al phylum dei molluschi, ordine Nautiloidea. I Nautiloidi sono i cefalopodi più antichi, risalenti al Cambriano superiore (520 m.a. fa), all’era Paleozoica o Primaria. Si trattava di animali ben diversi da quelli che conosciamo noi oggi, soprattutto per la forma della conchiglia che risultava piatta o solo leggermente ricurva negli organismi più primitivi. Durante il Mesozoico le forme più primitive andarono incontro a estinzione, mentre alcune specie si evolsero in organismi dotati di conchiglie più complesse dalla caratteristica forma a spirale. Questi cefalopodi raggiunsero la loro più grande differenziazione durante i periodi Triassico, Giurassico e Cretaceo (da 225 m.a. /65 m.a.). Verso la fine di questo periodo, il loro numero cominciò a diminuire drasticamente sia in termini di grandezza delle popolazioni che di quantità di specie diverse. Le specie di nautilus che sono state riconosciute anche a partire dai ritrovamenti fossili sono:
- Nautilus belauensis
- Nautilus cookanum (ormai estinto)
- Nautilus macromphalus
- Nautilus pompilius
- N. p. pompilius
- N. p. suluensis
- N. praepompilius (ormai estinto)
- Nautilus repertus
- Nautilus stenomphalus
La specie Nautilus pompilius è certamente la più diffusa.
NAUTILUS: UN CEFALOPODE DALLA CONCHIGLIA A SPIRALE
Come precedentemente anticipato, il nautilus è un mollusco cefalopode tetrabranchiato. Al contrario della stragrande maggioranza di molluschi cefalopodi, però, questo fossile vivente è dotato di una grossa conchiglia. I cefalopodi, infatti, sono generalmente definiti come i molluschi più evoluti, esclusivamente marini, e caratterizzati da una conchiglia molto piccola e ridotta all’interno del corpo se non del tutto assente.
Morfologia
Il nautilus presenta una grossa conchiglia che possiede l’apertura rivolta verso l’alto e all’interno della quale si posiziona il corpo molle dell’animale. Le conchiglie dei nautilus hanno dimensioni importanti che possono anche superare i 20 cm di diametro presentandosi caratterizzate da una sezione a spirale logaritmica. Inoltre, sono caratterizzate da una superficie liscia e bianca con screziature rosso arancio, sottile e liscia al tatto. La struttura della conchiglia del nautilus appare avvolta dorsalmente su uno stesso piano ma ciò non implica una torsione dei visceri come nei molluschi gasteropodi. Alcune specie possono presentare una conchiglia madreperlacea o di colore bianco brillante. All’interno della conchiglia, sono presenti circa 34-36 zone divise da pareti di madreperla, chiamate setti, che aumentano di numero con l’aumentare dell’età: sono le camere che il corpo dell’animale occupa a mano a mano che aumenta di dimensione. Solo l’ultimo e il più esterno è occupato costantemente dalle parti molli dell’organismo. Eccetto il capo, il resto del corpo è caratterizzato dalla presenza di un grosso sacco contenente gli organi interni, fra cui cuore, apparato digerente e apparato riproduttore, e lo stesso sacco viene avvolto dal mantello, quel lembo di tessuto che secerne la conchiglia.
La testa è dotata di grandi occhi e un mantello si trova a proteggere il capo dell’animale. Attorno all’apertura boccale, che assomiglia a un becco di un pappagallo e la cui struttura è utile a rompere i gusci dei crostacei di cui si nutre il nautilus, sono disposti numerosi e carnosi tentacoli. La disposizione dei tentacoli non è casuale e, inoltre, la maggior parte è fissata alla base ad una sorta di fodero dal quale il nautilus può estenderli o retrarli a suo piacimento. A differenza di altri molluschi cefalopodi come polpi, seppie e calamari, però, i tentacoli del nautilus non sono provvisti di ventose ma presentano una superficie ruvida e irregolare che consente all’animale una presa salda su qualsiasi oggetto. Un’altra differenza fra il nautilus e gli alri molluschi cefalopodi sta nella sacca dell’inchiostro, di cui il nautilus è privo.
Fisiologia e abitudini del nautilus
A differenza di altri cefalopodi, il nautilus possiede un sistema visivo primitivo. Si tratta di un animale apparentemente preistorico nella sua morfologia e fisiologia che quindi ben si discosta dagli altri molluschi cefalopodi più evoluti. Il suo occhio funziona come una camera oscura in cui la messa a fuoco penalizza la luminosità e viceversa. Hanno, invece, un olfatto molto sviluppato che può essere utilizzato per la ricerca e la cattura del cibo. Il nautilus si nutre per lo più dei più diffusi artropodi marini, i crostacei, ma anche di pesci morti, trascorrendo la sua giornata sul fondale marino e muovendosi verso l’acqua poco profonda per trovare cibo una volta tramontato il sole. Il nautilus è preda di squali, tartarughe marine e polpi.
L’interno della conchiglia risulta concamerato, ma le varie camere sono collegate da un canale, il sifone, che mette in comunicazione i vari compartimenti permettendo al gas azotato contenuto di passare attraverso i setti trasversali che delimitano le camere per regolare il galleggiamento dell’animale. Il nautilus, infatti, per regolare il suo galleggiamento e quindi la profondità alla quale si trova, interviene nella regolazione delle varie percentuali di liquido camerale e gas (azoto) nei vari setti. I setti, in realtà, sono molto utili anche per il sostegno strutturale di cui ha bisogno la conchiglia quando l’animale si immerge a grandi profondità ed è quindi sottoposto a pressioni notevoli.
La riproduzione avviene una volta all’anno. Alcuni dei tentacoli del maschio possono fungere da organo sessuale capace di iniettare lo sperma del corpo femminile. Le uova prodotte dalle femmine sono grandi, con un diametro di circa 2 cm, e coriacee. L’incubazione dura dai 9 ai 12 mesi e apparentemente sembra che diano luogo a maschi del 75% dei casi. I maschi di nautilus, infatti, sono molto più diffusi delle femmine.
La deambulazione è libera e l’animale si sposta espellendo con forza l’acqua dai sifoni del mantello. In realtà, ciò viene fatto in modo diverso rispetto a quanto accade per gli altri molluschi cefalopodi: mentre seppie e polpi sono caratterizzati da un sifone che appare come un semplice tubo carnoso attraverso il quale la spinta necessaria ad espellere l’acqua è fornita dalla contrazione di tutto il mantello, essenzialmente muscolare, il nautilus possiede un mantello molto ridotto e privo di muscoli. La propulsione necessaria viene fornita dalla rapida contrazione del sifone che, invece, è dotato di potenti muscoli. Ciò permette anche alle branchie, posizionate presso il sifone, di essere costantemente ben ossigenate.
Talvolta i nautilus possono produrre perle che per l’uomo risultano poco pregiate e quindi suscitano poco interesse. Nonostante ciò, ad oggi, i nautilus sono pescati illegalmente per le loro affascinanti conchiglie che vengono poi vendute ai collezionisti o eventualmente utilizzate come soprammobili.
Fonte
- Nautilus
ResearchGate - Three-dimensional odor tracking by Nautilus pompilius
Journal of Experimental Biology