Gli stablecoin sono delle valute digitali nate per cercare di minimizzare la volatilità dei prezzi delle criptovalute presenti sul mercato, difetto che non permette di svolgere delle funzioni davvero importanti
IN BREVE
Indice
CON QUALE OBIETTIVO NASCONO GLI STABLECOIN?
Gli stablecoins nascono come unità di valore digitale che, basandosi su una serie di strumenti di stabilizzazione, hanno l’obiettivo di minimizzare le fluttuazioni del prezzo delle criptovalute presenti sul mercato delle crypto-assets, i cui prezzi sono volatili a causa della mancanza di un emittente centrale. L’alta volatilità del prezzo è una caratteristica che non gli permette poi di svolgere le tre funzioni fondamentali della moneta, ovvero essere unità di conto, un mezzo di pagamento e una riserva di valore. Per esempio, uno dei fini degli stablecoin è quello di proteggere i ricavi prodotti dagli investimenti fatti sulle criptovalute, dalla loro volatilità. Diversi tipi di stablecoins possono essere identificati in base a tre criteri: il primo è la presenza o assenza di un emittente responsabile del soddisfacimento di una qualsiasi richiesta, il secondo è la decentralizzazione o centralizzazione delle responsabilità sulla valuta, il terzo, cosa sostiene il suo valore e la sua stabilità nella moneta a cui si riferisce. Un programma curioso è quello introdotto da una nota compagnia di servizi tecnologici, Facebook, che ha annunciato il progetto Libra, cioè uno stablecoin il cui principale obiettivo è permettere transazioni di denaro veloci ed efficaci fuori dai propri confini.
Libra: lo stablecoin creato da Facebook
Libra, una valuta digitale gestita dalla Libra association è il primo asset crittografico lanciato da una grande azienda di servizi tecnologici, Facebook, conosciuta in tutto il pianeta; questo progetto ha in seguito cambiato nome, il progetto sarà sostenuto dalla Diem Association e la valuta verrà chiamata Diem Dollar. Si tratterebbe di uno stablecoin legato al dollaro statunitense, il suo intento sarebbe quello di innescare una rivoluzione nel mondo dei pagamenti e delle transazioni finanziarie, come fornire accesso al sistema finanziario a tutte quelle persone sprovviste di un conto bancario.

Cos’è Tether?
Tether è uno stablecoin che si aggancia a cripto-valute fiat, il suo obiettivo è quello di legare il valore della criptovaluta al prezzo della valuta fiat. Le transazioni della valuta Tether viaggiano su diverse blockchain come Ethereum e Tron, ciascuna di esse è messa in circolazione e sostenuta da un rapporto one to one con le relative unità di valuta fiat, distribuite in varie banche in giro per il mondo. Dal momento in cui la valuta è stata emessa, essa può essere trasferita, immagazzinata o utilizzata proprio come dei bitcoin. I Tethers sono inoltre rimborsabili o scambiabili per la valuta fiat sottostante, o se il proprietario lo preferisce, con un equivalente unità in bitcoin.
ESISTONO DIVERSI TIPI DI STABLECOIN?
Sì, e possono essere definiti in base ai loro processi di funzionamento (li descriveremo nei seguenti sottoparagrafi). Tuttavia, c’è un elemento comune a tutti gli stablecoins, ed è un software noto come Smart Contract, un protocollo informatico capace di eseguire, verificare e limitare le performance di un’azione che include quote o rappresentazioni di attività registrate in un Distributed Ledger. Ti starai chiedendo cosa sia un Distributed Ledger? Ecco la risposta, il Distributed Ledger Technology (DLT) è un database condivisibile (senza essere validato da un ente centrale) al di fuori di un network, configurabile sia senza restrizioni nel caso in cui contenga informazioni pubbliche, sia ristretto in presenza di informazioni consultabili solamente da un determinato pubblico.
Tokenised Funds
I Tokenised funds (talvolta anche chiamati fiat stablecoin) sono unità di valore monetario memorizzate elettronicamente in un distributed ledger, rappresentano una richiesta nei confronti dell’emittente e sono emessi, al ricevimento dei fondi, ai fini dell’esecuzione di operazioni di pagamento a persone diverse dall’emittente. L’emittente detiene e canalizza i fondi stessi o coinvolge un depositario a tal fine; in quest’ultimo caso, l’emittente deve essere un soggetto identificabile e responsabile per concludere un accordo con il depositario dei fondi. I fondi a copertura di tokenised funds sono rimborsabili, sulla base di contratti bilaterali o mediante norme pubblicamente controllabili dagli utilizzatori. L’emissione di tokenised funds inizia con un utente che trasferisce fondi sul conto aperto dall’emittente con un depositario che li tiene al sicuro. Dopo la conferma che i fondi sono stati ricevuti dal suo custode, l’emittente, con l’ausilio dello Smart Contract crea e assegna un importo equivalente di tokenised funds. I partecipanti alla rete verificano che il trasferimento sia conforme alle regole dell’iniziativa e convalidano il trasferimento. Il processo di rimborso dei tokenised funds è simile a quello di emissione, ma procede al contrario; un utente potrebbe inviare le unità di tokenised funds all’indirizzo elettronico specificato dall’emittente che dovrebbe prelevarli dalla circolazione per mantenere la riscattabilità delle unità circolanti per i fondi che le sostengono.
Collateralised Stablecoin
Nei collateralised stablecoins, il prezzo di uno stablecoin nella valuta di riferimento è sostenuto da quote di un titolo, contro le quali gli utenti possono riscattare le loro partecipazioni. Questi stablecoins sono sostenuti da assets il cui prezzo nella valuta di riferimento fluttua nel tempo, pertanto, le garanzie a sostegno di tali stablecoin devono essere adeguate, per assicurarsi che ogni stablecoin sia sostenuto da valute di garanzia alla pari della valuta di referenza. Data la rilevanza di questa figura nel mondo delle attività crittografiche, vi è una distinzione tra due tipi di garanzie, “off-chain” e “on-chain”. Gli Off-Chain contengono beni che non possono essere memorizzati digitalmente. L’emissione di off-chain stablecoin segue lo stesso principio dei tokenised funds (descritto nel paragrafo appena precedente a questo). Sebbene sia possibile che l’utente pubblichi degli off-chain qualificati, l’ulteriore complessità implicata nella mobilizzazione di risorse diverse dai fondi porta numerosi stablecoin a consentire ai loro utenti di richiederne nuove unità mediante l’invio di fondi o di cripto-valute rispettivamente al custode o all’indirizzo di rete specificato all’interno dello smart contract. Questi sono in grado di trasformare tali fondi o crypto-asset in off-chain collateral idonei al mercato, e, una volta confermato l’invio, nuovi stablecoins sono emessi per mezzo di un update sullo smart contract. Il processo di rimborso delle unità di off-chain stablecoin può essere volontario, nel qual caso segue in ordine inverso le stesse fasi descritte per l’emissione, o obbligatorio, il rimborso obbligatorio si verifica nei casi in cui il valore della garanzia sottostante un’unità stablecoin scende al di sotto del rapporto specificato nelle regole dello stablecoin.

Gli on-chain collateralised stablecoins sono correlati a beni in forma digitale, il cui valore non dipende dall’intervento di un ente responsabile. In questo caso, lo smart contract permette agli stablecoins di essere sia decentralizzati che no. Gli utenti di on-chain stablecoin possono controllare lo smart contract e di solito sono coinvolti nella sua manutenzione, senza la necessità che nessuna delle parti sia responsabile del funzionamento dell’iniziativa, nonostante sia una possibilità. Data l’assenza di un ente responsabile e il decentramento dei ruoli tra i partecipanti alla rete, l’emissione di unità di on-chain stablecoin inizia con l’invio di garanzie on-chain direttamente allo smart contract, questo poi crea unità stablecoin e li invia all’utente che ha avviato la richiesta, conformemente al livello minimo di garanzia definito. L’utente che ha avviato la richiesta rimane responsabile di garantire l’adeguata costituzione di garanzie su stablecoin rilasciati nonostante il trasferimento di tali stablecoin ad altri utenti. Il trasferimento di on-chain collateralised stablecoins differisce leggermente dal processo descritto nel caso dei tokenised funds e degli off-chain, per il fatto che i partecipanti alla rete DLT non delegano alcuna responsabilità alle parti centrali e mantengono lo smart contract che disciplina i trasferimenti degli stablecoin. Il processo di rimborso delle unità di on-chain stablecoin può essere volontario, nel qual caso l’utente che è stato responsabile dell’emissione di un certo numero di unità può rinviare il suddetto numero di unità allo smart contract e il processo di emissione viene invertito, con conseguente rimborso della garanzia. Il rimborso potrebbe anche essere obbligatorio.
Algorithmic Stablecoin
L’idea alla base degli algorithmic stablecoin è quella di regolare l’offerta di unità di stablecoin al fine di mantenere la stabilità dei prezzi nella valuta di riferimento e di guidare le aspettative degli utenti sul suo valore futuro. Gli algorithmic stablecoins non sono totalmente sostenuti dai fondi che rappresentano e non ci sono attività di attenuazione del rischio svolte dagli utenti, sia in fase di emissione che nei momenti successivi. Ancora, uno stablecoin algoritmico può tentare di stabilizzare il suo prezzo di mercato nella valuta di riferimento utilizzando le riserve di attività on-chain accumulate nel tempo o vendendone i diritti. L’emissione di stablecoin algoritmici avviene solitamente in cambio di risorse on-chain che lo smart contract manterrà sotto forma di riserve. Il concetto di rimborso non si applica agli algorithmic stablecoins, in quanto non sono rimborsabili con alcuna attività.
Fonte
- In search for stability in crypto-assets: are stablecoins the solution?
European Central Bank - Tether: Fiat Currencies on the Bitcoin blockchain
Tether