Lo straordinario successo del videogioco in realtà aumentata Pokémon Go ha dimostrato come l’intrattenimento virtuale può portare effetti anche nella vita reale. In bene e in male. Ecco qualche storia vera, scientificamente spiegata.
IN BREVE
Un mare di gente si ammassa sui prati di Central Park, smartphone alla mano e diretta all’unisono verso una stessa direzione. È forse stato avvistato un alieno nel cuore di Manhattan?
No, l’oggetto di tanta meraviglia non era un extraterrestre, bensì Vaporeon, uno dei rari esemplari di Pokémon in cui ci si può imbattere giocando a Pokémon Go.
Il videogioco, un progetto free-to-play in realtà aumentata sviluppato da Niantic, Game Freak e (ovviamente) Nintendo, ha visto la luce a inizio luglio e immediatamente sovraccaricato i server a causa del numero esorbitante di giocatori. Da cosa nasce questo strepitoso successo, che ha coinvolto su scala mondiale anche persone che non avevano mai provato un videogioco? Alcuni studi hanno evidenziato degli aspetti psicologici che potrebbero dare spiegazione all’estensione del fenomeno Pokémon Go.
I principali sarebbero:
- Il fattore nostalgia, che spinge coloro che hanno conosciuto i mostriciattoli di Nintendo sin dalle loro prime comparse su Gameboy a rivivere su un altra piattaforma i ricordi di vent’anni fa;
- La forte componente social, che esorta i giocatori a confrontarsi con altri utenti nella vita reale, sia in clima di rivalità che di collaborazione;
- La capacità di distrarci dagli impegni della vita reale, offrendoci obiettivi semplici da raggiungere ed immediatamente ricompensati;
- L’effetto “gregge”, che spinge le persone avvicinarsi al contenuto semplicemente perché lo ha già fatto la maggioranza.
Il risultato è un totale di oltre 550 milioni di download (e 470 milioni di dollari di profitto) nei primi tre mesi di uscita. Il gioco Pokémon Go è diventato immediatamente il massive multiplayer su scala planetaria che avevano in mente i suoi creatori. A contribuire alla sua esplosione anche l’innovazione delle meccaniche di realtà aumentata: alle azioni nella vita reale, come per esempio camminare un certo numero di chilometri, corrispondono effetti nel gioco. E viceversa.

E già qui incontriamo i primi scettici. Un’idea come quella che caratterizza il gioco – una forma di intrattenimento virtuale che si insinua nella vita reale, e anzi richiede costante attenzione da parte dell’utente – non poteva non destare la preoccupazione di molti. C’è chi teme che il gioco possa causare un calo di produttività nei lavoratori e negli studenti che ne fanno uso, in quanto attiva un processo di attenzione parziale continua (CPA), che tiene costantemente all’erta il nostro cervello anche quando non ci troviamo davanti allo schermo, distraendolo da altre mansioni.
C’è anche chi ritiene che Pokémon Go possa creare disturbi relazionali o alterazioni nella percezione della vita reale, che risulterebbe “inquinata” dai costanti input forniti dal gioco. Ma il vero problema si avverte nelle distrazioni che l’applicazione per sua natura anche in situazioni delicate – come durante la guida o mentre si attraversa la strada.
Stiamo facendo riferimento ai due incidenti stradali avvenuti ultimamente negli Stati Uniti. Il più recente riguarda un giovane guidatore che ha fatto schiantare la propria autovettura contro una volante della polizia mentre era distratto dalla guida dagli input inviati dal gioco.
E gli altri dati non confortano. Uno studio condotto dalla University of Toledo, Ohio, ha dimostrato come al 27% dei giocatori intervistati capiti di prestare attenzione al gioco mentre si trova alla guida, il 43% in bici e il 32% mentre sta camminando per strada. Se usato con leggerezza, Pokémon Go sarebbe responsabile di un pericoloso isolamento dalla vita reale, che può causare gravi danni sia a sé che agli altri.

Ma non sono solo note negative quelle che vengono espresse al riguardo di questo fenomeno di massa. Circolano infatti numerose storie che raccontano di come Pokémon Go possa aver dato una svolta positiva nella vita di persone che ne avevano bisogno. Tra queste menzioniamo:
- Casi di depressione, ansia e PTSD (disturbo da stress post-traumatico, ovvero le nevrosi che affligono chi ha assistito a eventi traumatici e violenti, come i veterani di guerra) alleviati dall’utilizzo dell’applicazione;
- Alcuni bambini affetti da autismo son riusciti a muoversi fuori dalla loro abitazione e comunicare con coetanei usando il gioco come tramite;
- Diverse persone hanno testimoniato un miglioramento della loro forma fisica grazie all’utilizzo prolungato dell’app. Una ricerca condotta da Microsoft ha dimostrato questo fenomeno, incrociando dati di sensori indossabili e ricerche internet degli utenti: un decisivo aumento dell’attività fisica si è registrato per molti dopo l’installazione di Pokémon Go;
- Aumentando l’afflusso di gente nei luoghi pubblici, ha permesso a bambini ricoverati in ospedale di socializzare con persone esterne;
- Alcuni genitori riportano di aver riscontrato un miglioramento nel rapporto con i loro figli, condividendo l’esperienza di gioco.
Quindi è un bene o un male l’esistenza di un’applicazione del genere?
È indubbio che dietro il fenomeno Pokémon Go si possa trovare un potenziale di innovazione ed applicazioni benefiche che non possono essere ignorate. Come ogni strumento, tutto dipende dall’utilizzo che se ne fa. Come può comportare forme di alienazione o distrazioni, anche pericolose, un programma di questo tipo può rappresentare un utile alleato nell’affrontare situazioni come quelle precedentemente descritte. Non è un caso che dispositivi con interfacce a realtà aumentata siano già utilizzati in ambito psichiatrico per migliorare le condizioni mentali di alcuni soggetti.

Quello che è certo è che episodi di questa entità non possono passare inosservati e forniranno molto materiale di studio alla comunità medica, scientifica e tecnologica che sicuramente ne trarranno lezioni, nel bene o nel male, nello sviluppo dei software a realtà aumentata. Chissà che dietro al prossimo aggiornamento di Pokémon Go non si celino le basi di terapie del futuro.
Fonte
- Pokémon GO: Healthy or Harmful?
American Journal of Public Health - Pokemon-go heartwarming stories
Techinsider - Driver playing pokemon-go smashes into Baltimore patrol car
Foxnews