Alle Olimpiadi di astronomia 22 rappresentative nazionali di studenti delle scuole superiori si sono affrontati per eleggere le migliori giovani promesse in questo campo. La squadra italiana ha ben figurato: tutti e cinque i componenti hanno conquistato un diploma di terzo livello, corrispondente a una medaglia di bronzo.
IN BREVE
Dal 1996, ogni anno si svolgono le Olimpiadi di astronomia: una competizione alla quale possono partecipare gli studenti del terzo anno di scuole medie e delle scuole superiori. Gli studenti partecipanti sono scelti dopo una selezione compiuta prima nei singoli istituti, poi a carattere regionale o interregionale e infine nazionale. Il comitato tecnico-scientifico delle Olimpiadi di astronomia è costituito da docenti universitari di fisica, astronomia, chimica e scienze e da docenti esperti di didattica disciplinare. Esso garantisce dal punto di vista scientifico e didattico la promozione e l’attuazione delle Olimpiadi di astronomia sia a livello nazionale che internazionale.
Le Olimpiadi internazionali di astronomia si svolgono su tre prove:
- Teoria: cinque o sei domande di astrofisica, matematica e geometria;
- Osservazione: riconoscimento di stelle e costellazioni, stima della magnitudine e della distanza angolare;
- Pratica: domande sui dati ottenuti dopo le ipotetiche osservazioni.
Al termine delle tre prove la commissione corregge il lavoro dei partecipanti e assegna dei diplomi. Ogni anno gli studenti più meritevoli vengono premiati con diplomi di primo, secondo o terzo grado (corrispondenti alle medaglie di oro, argento e bronzo). A tutti viene inoltre consegnato un diploma di partecipazione. L’Italia ha partecipato per la prima volta nel 2001 e partecipa continuativamente dal 2007. Lo scorso 26 ottobre a Piatra Neamt, in Romania, si è conclusa con la premiazione dei vincitori la XXIV edizione delle Olimpiadi Internazionali di Astronomia. La competizione ha visto confrontarsi ben 22 rappresentative nazionali.
Le Olimpiadi di Astronomia nazionali
Tra il 15 e il 17 aprile si sono tenute le finali nazionali delle XVII Olimpiadi di Astronomia nella capitale europea della cultura dell’anno, Matera, presso l’Istituto Comprensivo Statale “Francesco Torraca”. Gli studenti che hanno partecipato sono 80, nati tra il 2002 e il 2005, che hanno superato le fasi di preselezione nei singoli istituti e poi le gare regionali o interregionali. I partecipanti erano divisi in tre categorie: 20 hanno gareggiato nella categoria Junior 1, 30 nella Junior 2 e 30 nella Senior. Alcune domande della prova erano molto fantasiose: un gruppo di alieni ruba gli anelli di Saturno, e i giovani astronomi terrestri devono ricostruirli usando l’acqua sotterranea del satellite Encelado; oppure Dracula scopre che la luce della Luna non è altro che quella solare riflessa, e chiede ai partecipanti se l’intensità dell’albedo lunare è abbastanza bassa da permettergli di sopravvivere oppure rischia di morire anche uscendo di notte. Le altre domande riguardavano i transiti di Venere e Mercurio sul Sole, i pianeti extrasolari, e le risonanze orbitali. Alla fine della manifestazione gli 80 ragazzi sono stati chiamati premiati la medaglia olimpica. I finalisti sono infatti già tutti vincitori. Tra di essi sono stati premiati in modo particolare i 15 migliori studenti, 5 per ogni categoria. Cinque di essi hanno composto la squadra italiana alle Olimpiadi internazionali di Astronomia.
La squadra italiana alle Olimpiadi di Astronomia internazionali
La Squadra Italiana, coordinata dal Dottor Giuseppe Cutispoto, astronomo dell’Osservatorio Astrofisico di Catania, era formata da cinque dei quindici vincitori della Finale Nazionale. Tre di loro, Sebastian Furlan (Liceo Scientifico e delle Scienze Applicate Statale “Guglielmo Marconi” di Carrara), Marco Carbone (Liceo Scientifico e delle Scienze Applicate Statale “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria) e Lorenzo Citterio (I.I.S. Statale “Galilei – Tiziano” di Belluno) hanno gareggiato nel gruppo internazionale “α” (corrispondente alla categoria Junior 2 nazionale); gli altri due, Vittoria Altomonte (Liceo Scientifico Statale “Euclide” di Bova Marina, Reggio Calabria) e Andrea Cama (Liceo Scientifico e delle Scienze Applicate Statale “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria) hanno gareggiato nel gruppo internazionale “β” (corrispondente alla categoria Senior nazionale). Il risultato raggiunto dal Team Italia è stato di tutto rilievo. Tutti e cinque i componenti della nostra squadra hanno conquistato un diploma di terza fascia. Questo risultato è assolutamente notevole considerando le difficoltà nel gareggiare con studenti di altri Paesi che hanno l’astronomia come disciplina tra le materie di studio.
L’intervista al team italiano
Il team different ha intervistato la professoressa Misiano, responsabile scientifico dell’Osservatorio “Planetarium Pythagoras”, e tre dei cinque componenti della squadra italiana: Marco, Vittoria e Andrea. “Si è subito instaurato tra di noi componenti del Team un clima armonioso che ci ha consentito immediatamente di lavorare insieme e concentrarci sui nostri obiettivi al meglio”, precisa Andrea, portavoce del team. “Tutti i componenti della squadra, grazie alle abilità acquisite nei vari Istituti superiori di provenienza, avevano una buona base di conoscenze in campo fisico, matematico ed astronomico. Coordinati dalla professoressa Misiano, nei due mesi precedenti alle Olimpiadi abbiamo lavorato duramente per consolidare e potenziare il background di ciascuno. Sono stati due mesi di duro allenamento (l’utilizzo del termine “allenamento” parlando di Olimpiadi, non è certamente un caso) in cui ci siamo prevalentemente cimentati nelle simulazioni delle tre prove che ci attendevano in Romania: prova tecnica, prova pratica e prova osservativa. La base dei nostri allenamenti è stata il “Planetarium Pythagoras” di Reggio Calabria, presso il quale riuscivamo a sentirci e coordinarci anche con i due colleghi, Lorenzo e Sebastian, residenti fuori regione”.
Dall’intervista ai ragazzi emerge preponderante l’affiatamento tra di loro e lo spirito di quadra. “Se c’è una cosa che ha particolarmente caratterizzato quest’esperienza” – prosegue Andrea – “è stato il lavoro di gruppo. Fare squadra per perseguire un obiettivo comune. Lavorare e studiare da soli è importante, ma è nel gruppo che siamo tutti riusciti a dare il massimo e ad esprimere al meglio le nostre capacità”.
“Gareggiare in un clima internazionale come quello delle Olimpiadi appena svoltesi, è stata un’esperienza particolarmente stimolante e formativa per i partecipanti” – aggiunge la professoressa Misiano. “Poter conoscere e confrontarsi con studenti e professori provenienti da ogni parte del mondo costituisce un importante arricchimento umano, utile a formare al meglio i futuri professionisti del domani”.
Su cosa li abbia maggiormente emozionati, il team all’unanimità concorda: “La prova di carattere osservativo è stata entusiasmante. Poter utilizzare telescopi professionali ci ha immediatamente fatto immergere nell’attività di veri e propri astronomi professionisti”.
Nel corso del soggiorno rumeno, non sono comunque mancati momenti ludici, utili per stemperare un po’ la tensione pre-prove. “In alcuni momenti liberi infatti – precisa Andrea – ci siamo lasciati trascinare, anche con altri Colleghi di altre nazionalità, in alcune partite a scacchi e dama”.
Sul proprio futuro invece tutti i membri del Team hanno idee piuttosto chiare: “Siamo appassionati ai nostri studi, ci piacerebbe pertanto anche in un prossimo futuro continuare con lo studio di tematiche fisiche e astronomiche”.
“Il consiglio che possiamo dare a chi, prossimamente, si cimenterà con le Olimpiadi di Astronomia è di avere passione e tenacia. La passione per la materia studiata e la costanza sono infatti le chiavi di un probabile successo”.
Il giorno dell’intervista erano presenti presso l’Osservatorio “Pythagoras” anche due giovani talenti, Martina Traventa, vincitrice della XVII edizione delle Olimpiadi Italiane di Astronomia e Silvia Chiacchio, di appena 13 anni, anche lei vincitrice della XVII edizione delle Olimpiadi Italiane nella categoria Junior.
Il Planetario “Pythagoras”
Il Planetario “Pythagoras” oggi è una fucina di giovani talenti. Basti pensare che ha collaborazioni continuative con ben 42 istituti provenienti da tutta la Regione e conta oltre 5.000 iscritti, tutti giovanissimi. Ovviamente i risultati che si stanno ottenendo in questi anni non nascono dal nulla o sono imputabili a mere fortunose coincidenze. Derivano infatti da anni di lavoro e sacrifici da parte sia dei ragazzi che dello staff del Planetario. Lavoro, studio e sacrificio che, combinati assieme, hanno dato vita ad un’eccellenza nel campo astronomico nazionale mettendo in piedi un’organizzazione complessa e, soprattutto, di qualità da un punto di vista scientifico, idonea a fare da “palestra” per tutti i giovani talenti del territorio presso il quale è ospitato ma non solo.
La missione e la responsabilità sociale di chi in genere si occupa di divulgazione e cultura deve essere sempre quella di diffondere il sapere e di aiutare e supportare, come nel caso della Professoressa Misiano, giovani talenti ad emergere, trasmettendo loro i valori del merito e la passione per la scienza.
Complimenti ragazzi, complimenti professoressa. La vostra realtà rende tutti noi orgogliosi e fieri.
Fonte
- Olimpiadi Italiane di Astronomia
Sito ufficiale - Planetario Pythagoras
Sito ufficiale - Al via le olimpiadi internazionali di astronomia
Inaf