Il pensiero laterale è un metodo che si usa per la risoluzione di problemi e si basa su un approccio non del tutto logico, bensì creativo e fuori dagli schemi.
IN BREVE
Indice
PENSIERO LATERALE: RAGIONARE IN MODO DIFFERENTE
Il pensiero laterale è un concetto, ideato dallo psicologo Edward de Bono nel 1967, che ha acquisito durante gli anni molta più importanza grazie al suo libro a riguardo. La definizione di pensiero laterale in molti dizionari è definita come la risoluzione di problemi in modo illogico, ma in realtà il vero scopo del pensiero laterale è quello di approcciarsi al problema guardandolo ed esaminandolo da più punti di vista. Si tratta dell’esatto opposto del pensiero verticale, che vede coinvolto un pensiero logico consequenziale. Quest’ultimo procede per deduzioni mentre il pensiero laterale si basa sulla creatività per poter creare scenari apparentemente improbabili ma in realtà fattibili per risolvere un problema.
La creatività e il pensare fuori dagli schemi sta ricevendo maggiore attenzione nel 21 ° secolo. Le sfide nel mondo del lavoro, compresi i nuovi problemi sociali, ambientali ed economici, richiedono immaginazione e nuove idee. Molto spesso la parola creatività viene associata ad artisti come pittori, scrittori ecc, e davvero poco a ciò che concerne la scienza. La verità è che l’estro andrebbe sempre mantenuto allenato per far sì che possa essere sempre utile per produrre nuove idee. Molti studiosi ne hanno dimostrato l’importanza, De Bono in particolare che attraverso degli scritti ha illustrato diversi metodi per approcciarsi al ragionamento.
Edward De Bono
Lo psicologo, nato a Malta il 19 maggio del 1933, ha passato la maggior parte della sua vita scrivendo libri interessandosi alla psicologia e alla medicina rivoluzionando i metodi di pensiero. In uno dei suoi libri ,“Lateral Thinking”, ha spiegato il processo che sta dietro al pensiero laterale ed ha illustrato in che modo molti problemi possono essere risolti attraverso la creatività e l’inventiva. Secondo De Bono il pensiero definito verticale è di tipo razionale, che non si distacca troppo dalla realtà, giungendo alla conclusione procedendo per gradi. Questo tipo di pensiero porta a risultati corretti ma troppo limitati. Per la risoluzione di problemi più complessi c’è bisogno di idee innovative, partendo eventualmente dalla fine ricostruendo il tutto fino all’inizio. Nel 1985 scrive “Six Thinking Hats” in cui spiega sei diversi metodi di approccio, ognuno correlato ad un cappello colorato che si indossa nel momento in cui ce n’è bisogno.
- Il cappello bianco rappresenta l’analisi dei dati, è un pensiero imparziale e neutrale.
- Il cappello rosso rappresenta l’emotività e la libertà di esprimere le proprie emozioni e le idee così come vengono.
- Il cappello blu è il pensiero razionale che cerca di organizzare la risoluzione del problema progettando attraverso un metodo ben preciso.
- Il cappello verde rappresenta la creatività, le idee nuove e diverse.
- Il cappello giallo rappresenta la positività, ovvero le opportunità e gli aspetti positivi che possono presentarsi nella risoluzione del problema.
- Il cappello nero invece rappresenta la negatività e quindi tutto quello che potrebbe andare male.
Questi cappelli possono essere utilizzati da soli o ad esempio anche durante un meeting dove ogni componente può indossare, in modo figurato, un cappello e creare infine tabelloni per comprendere meglio cosa è venuto fuori dalla riunione.
Un’altra modalità per produrre idee in modo creativo è l’uso di mappe creative e mappe mentali. Entrambe sono principalmente incentrate sulla memoria visiva, con una struttura gerarchico-associativa da non confondere con le mappe concettuali. Devono essere ricche di immagini, simboli e colori in modo tale da suscitare una certa fantasia. Attraverso questi piccoli trucchi è possibile tenere la mente allenata.
Pensiero divergente e convergente
Al contrario del pensiero convergente, il pensiero divergente è l’attitudine a risolvere un problema usando la creatività proprio come il pensiero laterale. Il primo a parlare di questi due concetti fu lo psicologo J.P. Guilford nel 1956 che ha posto dei metodi per poterli usare correttamente. Per quanto riguarda il pensiero divergente si fa sempre uso di tecniche come il brain-storming, la realizzazione di nuove idee. Il pensiero convergente invece si basa sul saper dare risposte dirette e corrette che non richiedono un ragionamento particolarmente articolato, un esempio possono essere le domande a crocette. Grazie a vari studi è stato dimostrato come la memoria episodica possa influenzare il pensiero divergente e come ci sia un collegamento tra le due cose, attraverso un approccio indicato com induzione di specificità episodica. Quest’ultima, rispetto ad un’induzione di controllo, aumenta i dettagli episodici che un individuo può ricordare, come esperienze passate o immaginarne altre future.
Quando si parla di creatività infatti si pensa sempre al pensiero divergente, l’obiettivo è produrre idee originali, come si può evincere da test come Torrance Test Of Creative Thinking o Wallach e Kogan Creatività Test. Un altro tipo di test, Test Of Creative Thinking Drawing Production, viene utilizzato nell’ambito del pensiero convergente. Agli individui sottoposti al test viene chiesto di completare un disegno avendo a loro disposizione elementi grafici disposti su punti specifici del foglio. Ad esempio la presenza sulla pagina di un semicerchio, di una forma a “S” e una linea tratteggiata potrebbero portare un soggetto a disegnare rispettivamente una palla, un serpente e una parte di strada. Questo rappresenterebbe un basso livello di pensiero convergente poiché gli elementi non sono correlati tra loro, mentre se fossero interpretati come un sole, un albero e una parte di casa si riscontrerebbe nel soggetto una maggiore creatività e visione più integrale del disegno. Questi sono solamente alcuni dei metodi per poter percepire quanta fantasia è presente in ognuno di noi.
COME ALLENARE L’ATTITUDINE AL PENSIERO LATERALE?
Esistono diversi modi per mantenere la parte creativa della nostra mente sempre in azione, e molti dei più efficaci e divertenti sono gli indovinelli. Come spiegato precedentemente il modus operandi nella risoluzione dei problemi differisce dal solito quando si parla di pensiero laterale. Ad esempio se dovessimo fare un indovinello del tipo logico arriveremmo alla soluzione grazie ad implicazioni molte volte matematiche. Se dovessi chiedere a qualcuno quanto pesa un mattone, sapendo che esso pesa un chilo più mezzo mattone, quale sarebbe la risposta? La persona in questione mi risponderebbe che il mattone pesa due chili poiché tagliando in due il mattone le due metà pesano entrambe un chilo. Differentemente da questo tipo di indovinello ne esistono alcuni molto particolari concernenti il pensiero laterale. Alla domanda “cosa ci fanno il corpo senza vita di un uomo e un qualcosa che somiglia ad una scatola chiusa in un campo desolato senza nulla attorno?” la riposta non sarebbe immediata poiché bisognerebbe pensare in grande. Infatti la scatola di fianco all’uomo è un paracadute che non essendosi aperto ha causato lo schianto e il decesso della persona. Questo indovinello e altrettanti simili sono risolvibili grazie ad un po’ di fantasia, che ci permette di immaginare anche gli scenari più assurdi.
Per poter allenare la mente quindi bisogna abbandonare gli stereotipi e le etichette ricordandosi anche che molto spesso le informazioni a disposizione non sono determinanti, ma solo delle tracce iniziali che guidano il sentiero verso la soluzione.
In che modo può tornare utile nella vita quotidiana?
Il pensiero laterale è considerato al giorno d’oggi essere di fondamentale importanza nella vita di tutti i giorni, poiché un modo innovativo e competitivo di ragionare fa sì che una persona possa ottenere risultati migliori. Trova un impiego, grazie all’utilizzo della creatività, in psicologia, psicoterapia e anche in contesti lavorativi e scolastici. Istituti di istruzione superiore hanno riconosciuto che nel processo di apprendimento dovrebbe essere sempre presente e implementato un modo di ragionamento complesso, non solo logico e diretto. Uno studio diretto dalla Facoltà di Ingegneria e Ambiente Costruito, Universiti kebangsaan Malaysia (UKM), ha dimostrato quanto nei neolaureati manchi la capacità di Problem solving o leadership dovuta ad un approccio ancora troppo accademico legato ad una statica memorizzazione di concetti senza troppi ragionamenti. Infatti gli esami sostenuti oralmente o in modo scritto, ma con risposte aperte e non a crocette, hanno dimostrato essere più efficaci. Gli studenti riescono a creare collegamenti più ampi con più dimestichezza e libertà di ragionamento. L’esame non solo valuta la capacità degli studenti di applicare le teorie apprese a lezione, ma anche la cooperazione tra i compagni di gruppo come lavoro di squadra. Ciò è fondamentale anche nel mondo del lavoro quando bisogna confrontarsi con i propri colleghi per poter portare a termine un progetto che abbia diverse sfaccettature. Le domande a risposta aperta o group project hanno la capacità di testare gli studenti sulla loro creatività per dare la migliore spiegazione accettabile a domande che non hanno una risposta specifica potendo distinguere quelli che potenzialmente hanno la capacità di sviluppare pensiero laterale.
Il pensiero laterale quindi svolge un ruolo fondamentale nella nostra vita sopratutto nelle relazioni interpersonali.
Fonte
- Thinking outside the box: Edward de Bono’s lateral thinking
The Routledge Companion to Creativity - Six Thinking Hats
Six Thinking Hats - CREATIVITY AND CONVERGENT THINKING: REFLECTIONS, CONNECTIONS AND PRACTICAL CONSIDERATION
ResearchGate - An Exploratory Analysis of Mind Maps
ResearchGate - Divergent creative thinking in young and older adults: Extending the effects of an episodic specificity induction
NCBI - Lateral Thinking through Black Box: Experiment among Engineering Students
ScienceDirect