Delta farm è il progetto tutto italiano di riconversione dell’impianto termoelettrico di Porto Tolle. La realizzazione, prevista per il 2023, prevede la trasformazione dell’ex centrale in un innovativo polo turistico open air. La struttura si svilupperà sui principi di economia circolare e sostenibilità, offrendo al territorio rodigino una grande opportunità di sviluppo. Tale progetto rientra nel più ampio piano Futur-e di Enel, che ha come obiettivo quello di dare nuova vita a 23 centrali termoelettriche e un ex miniera distribuite su tutto il territorio nazionale.
IN BREVE
Indice
FUTUR-E, L’INNOVATIVO PROGETTO ENEL
Nei negli ultimi anni è in corso in tutto il mondo una progressiva trasformazione del sistema di produzione energetica. Infatti, si sta passando da una forma centralizzata ad un modello di generazione distribuita che affida la produzione energetica a impianti di piccola o media taglia diffusi su tutto il territorio, con un uso sempre più ampio di fonti rinnovabili. Le grandi centrali in disuso, per il loro valore industriale, architettonico e culturale possono rappresentare nuove opportunità di sviluppo. Basti pensare al Tate Modern Gallery di Londra o al Caixa Forum di Madrid, rispettivamente museo di arte contemporanea e centro culturale ospitati in ex centrali elettriche.
Anche l’Italia prende parte a questa rivoluzione verde con il progetto Futur-e di Enel. Programma avviato nel 2015 con l’obiettivo di trasformare e riqualificare 23 centrali termoelettriche e una miniera che hanno esaurito, del tutto o in parte, la loro funzione produttiva.

I principi del progetto
L’azienda leader in Italia nel campo delle rinnovabili, porta avanti la sua proposta innovativa seguendo i principi di economia circolare, condivisione e innovazione. Diverse funzioni aziendali vengono così coinvolte in maniera multidisciplinare: dall’ingegneria alla generazione termica, dal turismo all’industria agroalimentare. L’idea di economia circolare si fonda su tre punti che vanno tenuti in conto durante tutto il ciclo di vita del manufatto, dalla progettazione alla dismissione:
- Il riutilizzo di materie prime ed energie il più possibile rinnovabili;
- La ricerca di soluzioni in grado di sfruttare al massimo il fattore di utilizzo dei beni e dei prodotti;
- La riduzione al minimo dei rifiuti attraverso il riuso e il riciclo dei beni.
Le fasi
La trasformazione di questi siti punta a migliorare la qualità della vita delle comunità locali e a valorizzare il territorio. Dunque, in una prima fase, l’amministrazione di Enel organizza incontri con cittadini, aziende e istituzioni per raccogliere idee e suggerimenti. Valuta poi le proposte progettuali in base al rispetto di tali richieste, oltre che all’integrazione con l’impianto precedente e alla sostenibilità ambientale dei lavori. Tali proposte devono inoltre essere corredate di un business plan e di informazioni dettagliate riguardo gli investitori e la gestione dell’attività. Infine, nella fase di costruzione, controlla che i cantieri rispettino i sopracitati principi di sostenibilità ambientale tramite il recupero dei materiali di scarto e l’attuazione di demolizioni selettive. In questo modo si valorizza il preesistente anche nel nuovo utilizzo del sito.
Ad oggi quello di Enel è un progetto consolidato che conta già sette impianti in fase di completamento ed ha ottenuto, tra gli altri, un riconoscimento internazionale come best practice in termini di circular economy dal World Business Council for Soustainable Development (WBCSD).

L’IMPIANTO DELTA FARM
Tra i numerosi siti scelti da Enel, quello di Porto Tolle è sicuramente uno dei più interessanti per il territorio in cui è collocato. Infatti il comune di Porto Tolle si trova nella zona del parco regionale veneto del Delta del Po, area naturale protetta in provincia di Rovigo che ha ottenuto nel 2015 il riconoscimento di Riserva della Biosfera UNESCO.
La vecchia centrale
La vecchia centrale termoelettrica è stata costruita fra il 1980 e il 1984 su una superficie complessiva di circa 240 ettari. Era costituta da quattro sezioni alimentate ad olio combustibile che producevano 2640 MW di potenza nominale arrivando a soddisfare l’8% del fabbisogno nazionale di energia elettrica.
Nel 2011 fu avanzata la proposta di riconversione a carbone della centrale ma , con il rifiuto di tale proposta e causa dei mutati scenari energetici, la centrale è stata soggetta ad un progressivo rallentamento dell’attività. La data del 1 gennaio 2015 ha sancito la definitiva chiusura della centrale che è rimasta abbandonata fino al 2019, con l’avvio del progetto Futur-e.
La riconversione
Per dare nuova vita al sito, Enel ha indetto un concorso che coinvolgesse aziende private, mondo accademico e cittadini. A tal proposito Francesco Starace, Amministratore delegato e Direttore Generale Enel ha commentato:
Il segreto del nostro progetto è la condivisione […]. Le nostre idee sono limitate al nostro mestiere, apriamo questi siti ad altre idee, facciamo venire altre persone che hanno mondi completamente diversi e vediamo come loro interpretano questo sito.
– Francesco Starace
La proposta vincente per la costruzione di Delta farm è stata quella Human company, azienda toscana leader in Italia nel settore del turismo outdoor, che ha investito 60 milioni di euro per destinare l’area a polo turistico e ricreativo.
I dettagli del progetto sono stati presentati il 28 giugno 2019 a Venezia, presso palazzo Balbi . Erano presenti, tra gli altri, di Luca Zaia, Presidente della Regione, Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel e Claudio Cardini, Presidente di Human Company. In questa occasione Marco Galletti, CEO di Human company, ha spiegato:
Grazie a Futur-e, il sito di un impianto industriale che ha partecipato attivamente alla vita e alla storia della comunità locale, ma non solo, torna ad essere punto di partenza per nuove opportunità e occasioni di sviluppo.
– Marco Galletti
L’impianto sorgerà nell’area sud dell’ex centrale e occuperà una superficie di 117 ettari di cui 20 destinati ad area boschiva, dove saranno predisposte oltre 2000 piazzole per camper, tende, glamping e case mobili di ultima generazione. Sarà inserito un polo sportivo multifunzionale con una zona per gli sport acquatici e spazi dedicati al benessere. Inoltre, per esaltare maggiormente le risorse del territorio, saranno allestiti spazi per le attività commerciali, botteghe artigianali e mercati ittici dedicati ai prodotti agroalimentari locali e alla floricoltura. Il termine dei lavori è previsto per il 2023 e si stima una presenza di circa 8.000 turisti al giorno e più di 400 nuovi post di lavoro.
Del vecchio manufatto rimarrà in piedi soltanto la ciminiera che, con i suoi 250 m di altezza, si aggiudica il primato di struttura non metallica più alta d’Italia. Per questo motivo rappresenta un simbolo del territorio oltre ad essere un riferimento essenziale per i naviganti dell’altoadriatico.

VERSO UN NUOVO FUTURO
Ai nostri giorni, cittadini e imprese sono chiamati a far fronte ai repentini cambiamenti climatici che stanno portando alla degradazione del pianeta. Basti pensare ai numerosi disastri ambientali e climatici, aumentati del 151% negli ultimi 20 anni oppure alle immense isole di plastica accumulate nell’Oceano Pacifico.
Futur-e, puntando sul riciclo e la rigenerazione, investendo sulle fonti rinnovabili e adottando un modello circolare di economia, risponde agli inviti del Parlamento europeo e del Consiglio europeo di sviluppare sistemi a impatto climatico zero. Si allinea così all’obiettivo dell’accordo di Parigi per limitare l’aumento della temperatura mondiale al di sotto d i 2°C.
Fonte
- Delta Farm, la rinascita di Porto Tolle
Enel - Porto Tolle
Human COMPANY