Avete presente il figlio di Krypton con un corpo e una resistenza incredibili?
Anche il pianeta Terra non è da meno e infatti ospita dei veri animali immortali. Stiamo parlando dei simpatici Tardigradi.
Perché li chiamiamo animali immortali? Forse perché questi misteriosi animali microscopici possono sopravvivere anche se schiacciati, congelati, bolliti e addirittura anche se sottoposti al vuoto dello spazio esterno. I Tardigradi, o meglio conosciuti anche come “orsi d’acqua“, sono esseri molto piccoli, creature quasi indistruttibili con otto zampe belle grassocce. Si trovano in tutto il mondo, nuotano in sacche di muschio umido o nelle intercapedini d’acqua presenti tra i granelli di sabbia. Quando l’acqua prosciugandosi viene meno, si ritirano in uno stato detto di semi-animazione, un meccanismo di sopravvivenza che stupisce gli scienziati di tutto il globo. Sam Gon III, un biologo e medico nativo delle isole Hawaii, ha iniziato la caccia di questi piccoli supereroi della natura, di appena 1 millimetro di dimensioni, nel lontano 1980. La sua ricerca si conclude tra i muschi e licheni delle pianure laviche dell’ “Haleakalā National Park“. Esso è situato in prossimità di un vulcano di 3 Km d’altezza sull’isola di Maui. Il parco è soggetto a un’ intensa radiazione solare durante il giorno e a temperature molto fredde durante la notte. Poche forme di vita prosperano in quest’ostico ambiente, che ha da offrire poco parlando in termini di cibo o riparo. Ma, come Gon scoprì, si tratta di un habitat perfetto per i nostri tardigradi. Ha trovato ben 31 specie diverse in appena 80 km quadrati.
“Haleakalā è il posto più ricco sulla Terra per presenza di tardigradi”, ha detto Gon. “È il centro della biodiversità di questi animali.” “Per fare entomologia in questo luogo, si deve spendere parecchio tempo stesi a terra”, ha detto Gon. Il biologo ha iniziato a sorvolare la montagna alla fine del 1970, quando era alla ricerca di un altro affascinante abitante di Haleakalā: il ragno hawaiiano dalla faccia felice. E quando finalmente guadagnò il suo dottorato di ricerca, lo celebrò con un viaggio di tre giorni con zaino in spalla attraverso il pittoresco cratere di Haleakalā. È stato in quel viaggio che scoprì i tardigradi. Gon anche se attinge dalla sua formazione scientifica occidentale non rinnega mai la sua stirpe indigena hawaiana. Prima entra in un luogo che è considerato sacro, come ad esempio la sommità del vulcano di Haleakalā, poi pratica riti tradizionali hawaiani. Cantando con un’acuta voce, annuncia il suo arrivo e chiede il permesso ai suoi antenati e agli elementi naturali di entrare nel cratere. “È un riconoscimento al luogo in cui si sta andando quindi non è solo un posto dove andare per un capriccio“, dice.
Pertanto grazie a questo suo retaggio, i suoi sensi rimangono sintonizzati con il mondo naturale e spirituale, permettendogli di scovare il luogo in cui vivono i nostri piccoli supereroi della natura, ossia nelle macchie di colore grigio del muschio Racomitrium, che cresce sulla spinose rocce laviche. Secondo Gon, per scovare quello che cerchi, basta seguire gli Hō’ailona (segni) che la natura ci indica.
Fonte: BBC