In tutte le specie eterogamiche del regno animale la gravidanza viene portata a termine dalla femmina. Alcune eccezioni rendono possibile l’incubazione di embrioni da parte del maschio di una specie animale. In quali casi si può parlare di gravidanza maschile?
IN BREVE
LA GRAVIDANZA MASCHILE
La gravidanza maschile è l’incubazione di embrioni da parte del maschio di una specie animale. In tutte le specie eterogamiche del regno animale la gravidanza viene portata a termine dalla femmina. Le specie eterogamiche sono le specie in cui i gameti maschili (spermatozoi) e femminili (cellule uovo) differiscono tra loro per forma e dimensione. In natura esiste un’eccezione che non rispetta questo principio universale: gli organismi di sesso maschile della famiglia dei Syngnathidae (pesci ago e cavallucci marini) sono in grado di portare a termine la gravidanza e di partorire i piccoli. Per quanto riguarda la specie umana, gli individui intersessuali sviluppano l’utero nonostante presentino cariotipo maschile XY; in questi casi la gravidanza può essere prodotta attraverso la FIVET (fecondazione in vitro con trasferimento dell’embrione). Le persone intersessuali presentano cromosomi sessuali, genitali e/o caratteri sessuali secondari che non sono definibili come esclusivamente maschili o femminili. Un individuo intersessuale può presentare caratteristiche anatomo-fisiologiche sia maschili che femminili. Gli individui transessuali dai tratti e dall’identità sessuale maschile possono compiere una gravidanza interrompendo la cura ormonale; in questi casi dal punto di vista dell’identità sessuale di genere si tratta di “uomini incinti”. L’identità sessuale di genere, l’identificazione primaria della persona come maschio o femmina, è ben diversa dall’identità sessuale biologica che indica l’appartenenza biologica al sesso maschile o femminile determinata dai cromosomi sessuali. Il caso più famoso di uomo incinto è rappresentato da Thomas Beatie, di sesso femminile alla nascita, che ha intrapreso il percorso di transizione per diventare maschio. Al momento dell’intervento chirurgico di riassegnazione del sesso decise di non farsi asportare l’utero così da avere la possibilità, in futuro, di concepire un figlio. Quando Thomas e la moglie (la quale non poteva avere figli) decisero di avere un bambino fu interrotta la cura ormonale di testosterone e fu messa in atto l’inseminazione artificiale nell’utero di Thomas.
LA RIPRODUZIONE DEL CAVALLUCCIO MARINO
I Syngnathidae sono una famiglia di pesci di acqua marina che comprende due sottofamiglie: Syngnathinae, i pesci ago, e Hippocampinae, i cavallucci marini. Il genere Hippocampus, a cui appartiene il comunemente noto cavalluccio marino, è quello più conosciuto. Questi pesci possiedono caratteristiche che li distinguono nettamente dagli altri pesci ossei: non hanno la pinna caudale né le pinne pelviche, nuotano in verticale,il corpo è rinforzato dalla presenza di placche ossee, non hanno i denti e sono dotati di un muso allungato. L’aspetto più singolare della biologia di questi animali è la loro riproduzione in cui è il maschio a partorire.
L’accoppiamento è preceduto da eleganti danze in cui i pesci intrecciano le loro code l’una sull’altra; in alcuni casi durante il rituale di accoppiamento i cavallucci marini possono cambiare colore. Successivamente, al momento della fecondazione, la femmina depone le uova non fertilizzate nella tasca ventrale del maschio. Le uova vengono ossigenate e protette per tutta la durata della gestazione che va dai 14 ai 28 giorni. I piccoli, chiamati avannotti, vengono dati alla luce dal maschio. Durante la gravidanza il cavalluccio marino maschio diventa aggressivo e il suo corpo si gonfia; questo cambiamento fisico è una protezione dai possibili predatori. La femmina è capace di depositare quasi 1.500 uova ma solo una piccola parte di esse raggiunge l’età adulta, la maggior parte sarà vittima dei predatori. Per tale motivo è frequente che la femmina ingravidi il cavalluccio marino maschio quasi immediatamente dopo il parto. Una volta espulso l’ultimo avannotto, di lì a poche ore l’accoppiamento dei due partner può avvenire nuovamente. Una curiosità alquanto particolare e insolita nel mondo animale è che i cavallucci marini sono monogami durante una sola stagione riproduttiva o anche per tutta la vita.
PAPÀ ESEMPLARI NEL MONDO ANIMALE
Nel mondo animale, fatta eccezione per gli organismi di sesso maschile della famiglia dei Syngnathidae, seppure sia la femmina a portare a termine la gravidanza ci sono casi in cui il maschio si occupa dei piccoli e delle cure post parto. Il maschio del pipistrello gigante della frutta (Dyacopterus spadiceus) è un mammifero che produce latte per i suoi piccoli. Il maschio, grazie ai suoi grandi capezzoli, è in grado di produrre più latte delle femmine; la causa di ciò è ancora sconosciuta ma si ipotizza che sia dovuto ad una variazione evolutiva affinché i piccoli di questa specie possano ricevere una doppia fonte di sostentamento. Il maschio di pinguino imperatore (Aptenodytes forsteri) mantiene al caldo le uova appena deposte dalla femmina tenendole in equilibrio sui piedi e proteggendole con una piega della pelle, il marsupio della cova. Durante le cure parentali i maschi non mangiano nulla e aspettano il ritorno della madre in viaggio per la ricerca di cibo. Il nandù (Rhea americana), grosso uccello sudamericano, cova le uova deposte dalla mamma per tutte le sei settimane e si occupa dei piccoli appena nati. I maschi di rana di Darwin (Rhinoderma darwinii) trasportano le larve sul dorso oppure ingoiano i girini per farli sviluppare in particolari tasche boccali al riparo dai pericoli. Il pesce Re di triglie (Apogon imberbis) conserva le uova deposte dalla femmina all’interno della sua bocca. Durante l’incubazione di circa 10 giorni il maschio, privandosi di mangiare, apre e chiude la bocca continuamente per ossigenare la massa di uova. Nel mondo marino il re di Triglie non è l’unico padre estremamente protettivo. Il maschio dei pesci della famiglia Opistognathidae, conosciuto come pesce mascella (jawfish in inglese) si prende cura dei nascituri covando le uova nella sua grande bocca fino al momento della schiusa. La bocca paterna rimane un rifugio sicuro per i piccoli anche dopo la nascita in caso di attacco di predatori.