Vi facciamo una domanda: qual è l’animale più lungo del mondo? Un serpente? Una balena? No. Un nemertino. Ma che cosa sono i nemertini? Sono dei vermi prettamente marini diffusi soprattutto nelle coste europee che si affacciano nell’Oceano Atlantico, con una forma a nastro, dotati di un’arma particolare: una proboscide. Questi animali in genere non superano i 20 centimetri, eppure esistono specie molto, molto più lunghe, come appunto Lineus longissimus, che con i suoi circa 60 metri, è l’animale più lungo del mondo. Ma la lunghezza non è la sola caratteristica che rende unici i nemertini: scopriamo questi curiosi animali.
IN BREVE
Indice
COSA SONO I NEMERTINI?
I nemertini (phylum Nemertea), o vermi a nastro, sono dei vermi marini, il cui nome si riferisce ad una loro caratteristica unica: la proboscide. Infatti questi animali sono dotati di una proboscide che può essere estroflessa per catturare le prede. Il loro nome, dal greco Nemertes, si riferisce alle Nereidi, delle ninfe marine nella mitologia greca, a causa della precisione della loro proboscide. La loro anatomia è bilaterale, e la forma è filiforme o nastriforme. Delle circa 1000 specie conosciute, la maggior parte sono marine. Generalmente in lunghezza non superano i 20 centimetri, ma possono esserci specie capaci di superare abbondantemente il metro, come quelle appartenenti al genere Baseodiscus, in cui troviamo Baseodiscus mexicanus, di cui fu trovato un esemplare lungo oltre i 10 metri. Tuttavia queste dimensioni non sono nulla, se paragonate a quelle di Lineus longissimus: l’animale più lungo al mondo, che può raggiungere i 60 metri di lunghezza.
Habitat e comportamento
La maggior parte dei nemertini sono animali marini, e solo poche specie vivono al di fuori delle acque salate. Alcuni vivono in acqua dolce e persino nei suoli umidi, come Prostoma rubrum, una specie d’acqua dolce. Le specie marine sono molto attive durante l’alta marea, mentre con la bassa marea finiscono spesso per restare arrotolati al di sotto di pietre. Alcune specie usano le conchiglie vuote come case, altre si nascondono tra le alghe. I nemertini sono per lo più dei predatori di piccoli invertebrati, altri di uova, anche se esistono alcune specie che vivono come spazzini.
ANATOMIA E FISIOLOGIA DI ORGANISMI ANTICHI
Il corpo dei nemertini è costituito da un’epidermide ciliata con diverse cellule ghiandolari, sopra due strati di muscoli, longitudinali e circolari. In questo modo grazie alle contrazioni muscolari le specie possono muoversi. L’apparato digerente è completo: dalla bocca, posta anteriormente, fino all’ano. Grazie all’ano, i nemertini non devono più rigurgitare i prodotti di rifiuto, una novità importante rispetto ad altri gruppi di organismi primitivi. Il cibo progredisce in avanti grazie a delle ciglia, e la digestione avviene a livello extracellulare, nel lume del tratto digerente. Nei nemertini il flusso circolatorio irregolare viene assicurato dalla parete contrattile dei vasi e dai movimenti del corpo. Collegati al sistema circolatorio ci sono le cellule a fiamma (o protonefridi), che hanno una funzione di escrezione per alcune sostanze di scarto. Queste cellule hanno una forma a coppa, in cui si protendono alcuni flagelli: il movimento dei flagelli (che simula il tremolio di una fiamma) determina una pressione negativa che trascina il fluido attraverso una parete fenestrata, andando a determinare una sorta di filtrazione. Il sistema nervoso è composto da un paio di gangli nervosi e alcuni cordoni nervosi longitudinali connessi da nervi traversali. Il sistema respiratorio è assente. La riproduzione può avvenire asessualmente per frammentazione in alcune specie, in altre avviene una riproduzione sessuale: la maggior parte dei nemertini è dioica, con fecondazione esterna, ma possono esserci delle eccezioni, con specie ermafrodite. I nemertini hanno diverse forme larvali, ma in alcune specie tutte le larve si sviluppano all’interno dell’uovo.
Un’arma unica: la proboscide
I nemertini sono principalmente carnivori, e si nutrono di anellidi e piccoli invertebrati: la preda viene catturata con la proboscide, alloggiata in una cavità apposita, il rincocele. La proboscide non è altro che un lungo “tubo” muscolare capace di estroflettersi in avanti. Ma in che modo? Il rincocele contiene un liquido, tramite la muscolatura viene fatta pressione su questo fluido e la proboscide viene estroflessa come il dito di un guanto. In alcune specie con il rovesciamento della proboscide viene esposto uno stiletto velenoso, contenente tetrodotossina. La proboscide si arrotola intorno alla vittima e grazie al muco appiccicoso non permette la fuga della preda, che viene punta con lo stiletto. Ritraendo la proboscide la preda viene portata fino alla bocca, dove verrà inghiottita intera.
LINEUS LONGISSIMUS: L’ANIMALE PIÙ LUNGO DEL MONDO
Ebbene sì: l’animale più lungo del mondo, è un verme. Lineus longissimus può raggiungere i 60 metri di lunghezza, mantenendo un diametro di circa 10 millimetri. Vive in acque poco profonde, nel Mare del Nord, e nelle coste europee che si affacciano sull’oceano Atlantico, dove è la specie di nemertino più comune. Il colore di base è marrone, il corpo è costituito da un’epidermide ciliata che presenta molte ghiandole, da tessuto connettivo e da due strati di muscoli (longitudinale e circolare) che permettono i movimenti. Lineus longissimus è un predatore: si nutre di invertebrati più piccoli, catturandoli con la proboscide, avvolgendoli con le spire e inghiottendoli per interi. Non avendo uno stiletto velenoso, per immobilizzare la preda, utilizza delle estensioni appiccicose. Alcuni studi hanno scoperto che questa specie produce tramite il muco tetrodotossina, la stessa tossina presente nei pesci palla. Il muco viene prodotto a grandi quantità quando la specie viene maneggiata o quando viene minacciata, dando a questo veleno una funzione difensiva verso possibili minacce e predatori. Si potrebbe pensare ad un caso di evoluzione convergente per la presenza di questo veleno, ma il veleno non viene prodotto direttamente da Lineus longissimus, ma dal batterio simbionte Vibrio alginolyticus.
FILOGENESI DEI NEMERTINI: DUBBI E CERTEZZE
All’interno dei nemertini si distinguono due classi: Enopla e Anopla. Nella Classe Enopla, la proboscide contiene diversi stiletti, mentre nella Classe Anopla, mancano stiletti nella proboscide. Lineus longissimus fa parte di questa classe. A livello filogenetico, i nemertini sono spesso stati accostati ai platelminti, viste le similitudini tra i gruppi: un’epidermide ciliata e la presenza delle cellule a fiamma. Tuttavia, la presenza di un tratto digerente completo e di una proboscide estroflettibile nascosta in una cavità celomatica (il rincocele) li discosta dai platelminti. D’altra parte, il fatto che la cavità celomatica sia posta sopra l’apparato digerente, piuttosto che intorno ad esso, li differenzia dagli altri animali celomati. Il rincocele infatti differisce da un celoma tipico, sia per la posizione che per la funzione. Mentre un celoma tipico (cavità posta tra il canale alimentare e la parete corporea) dovrebbe circondare e proteggere l’intestino, oltre che a fare da scheletro idrostatico garantendo rigidità, il rincocele dei nemertini è invece riempito di fluido e circondato da muscoli, i quali creano pressione sul liquido facendo estroflettere la proboscide. Pertanto ci sono dubbi sul poter definire il rincocele un vero celoma. Un altro punto di discussione riguarda le forme larvali: le forme larvali dei nemertini non sono uguali a quelle degli altri Lophotrochozoa, dove si distingue una larva trocofora. Questa larva è liberamente natante, che utilizza un anello ciliato posto di fronte alla bocca, detto prototroco, per muoversi e nutrirsi. Nelle larve dei nemertini questo anello non è presente, ma una struttura simile si forma durante le fasi di sviluppo, per poi degenerare.
Fonte
- Hickman et al., 16th Edition. Integrated Principles of Zoology
McGraw-Hill Education